Padre Alex Zanotelli ha lasciato la sua Napoli per andare a protestare nella Capitale contro le politiche migratorie del Governo e della Unione europea. Con lui anche Vauro, gli scout e alcuni religiosi. Lo abbiamo intervistato davanti a Montecitorio dove ha inaugurato un digiuno a staffetta per dieci giorni e ha lanciato la sua proposta: inaugurare un digiuno anche nelle comunità locali, “ritrovandosi la sera in piazza parlando insieme e discutendo, perché ormai manca tutto questo, mancano i processi democratici, ormai sta saltando tutto”.
Perché è venuto fino a Roma?
“In questi giorni io ero veramente arrabbiato, soprattutto con la Chiesa italiana e il suo silenzio davanti a un disastro umanitario del genere. Per me quello che sta avvenendo è un crimine contro l’umanità. Non si tratta solo di uccidere, sono pericolose anche le parole il razzismo che diventano cultura: tornare indietro non sarà facile. Davanti a un disastro del genere è mai possibile che la chiesa italiana sia così silente? Non è concepibile. Io ringrazio Papa Francesco. Siamo stati apposta a san Pietro per solidarietà con lui, per dirgli ‘grazie’ di quello che sta portando avanti, ma questo non sta scendendo alla base”
Però lei è qui davanti a Montecitorio…
“La seconda cosa. Sono veramente esterrefatto di fronte a una politica di non accoglienza che sta avvenendo con questo Governo. Non mi faccio illusioni, questa politica è stata preparata anche dai precedenti Governi, dalla realpolitik di Minniti. Però adesso siamo arrivati a dei livelli degradanti. In ballo c’è la vita umana”.
Prima non c’erano gli episodi razzismo che ci sono adesso…
“Vero, qualcosa è cambiato. È qui che le chiese dovrebbero essere le prime a intervenire. Io ho l’idea che siamo come negli anni Trenta prima che arrivasse il nazismo”.
Cosa glielo fa pensare?
“Questo cercare il capro espiatorio è stato tipico di questo periodo per le stesse ragioni: la gente era arrabbiata perché l’economia non tirava, la classe media era in crisi, quindi c’era una ricerca del capro espiatorio. Ecco perché Salvini è così potente perché ha indovinato questo: individua il capro espiatorio”.
È venuto qualcuno della Lega o del M5S a parlarvi?
“No, nessuno. Sono venuti soltanto Graziano Delrio e un altro parlamentare del Pd”.
In un suo libro c’era la prefazione di Beppe Grillo, che cosa è cambiato?
“Tutto. A quel tempo lì lui faceva il comico e secondo me stava facendo un buon lavoro di formazione poi ha deciso di entrare in politica. Sa molto bene che non sono assolutamente d’accordo né con l’essere sceso in campo né tanto meno adesso davanti a questo disastro”.
Cosa chiedete ai politici?
“Noi siamo qui per chiedere che siano sospese queste politiche discriminatorie e razziste sulle migrazioni. La storia dei porti chiusi è un’assurdità totale. Ho la netta percezione che i nostri nipoti diranno di noi quello che noi diciamo dei nazisti”.