Centinaia di persone sono scese in piazza oggi a Roma per protestare contro il varo del ‘decreto Cutro’. “Vogliamo capire che cosa succederà nelle questure e negli uffici di immigrazione in tutta Italia”, dice Stefano De Angelis di Unione Sindacale di Base, presente alla manifestazione. “Già oggi soffriamo la difficoltà di avere risposte dagli uffici di immigrazione a persone che hanno già presentato domande e hanno diritto ad avere il permesso di soggiorno. Per ritardi, ostacoli burocaritici e carenza di organico, le risposte, invece di avvenire nei 60 giorni previsti dalla legge, avvengono in sei, sette mesi e a volte anche di più. Queste persone rimangono così precariamente regolari in Italia. La polizia non li caccia via ma non riescono ad accedere al conto bancario, alla tessera sanitaria, all’affitto di una casa. Sono persone tollerate in Italia ma non hanno diritto di essere cittadini completi”, conclude De Angelis. Tra i manifestanti c’è anche un giovane, originario del Congo, che da anni vive in Italia, Diakite. “Siamo qua per dire basta alla propaganda, non sulla nostra pelle. Ci faremo sentire. Il governo ha deciso di limitare l’ottenimento della protezione speciale. Significa spingere tante persone nell’irregolarità”, spiega il ragazzo.
Migranti, protesta a Roma contro il ‘decreto Cutro’
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