Nei giorni in cui prosegue massiccio il flusso migratorio dal nord Africa verso l’Europa, un nuovo caso politico esplode tra maggioranza e opposizione sul tema dell’accoglienza: l’assegnazione dei porti sicuri alle navi Ong impegnate nelle operazioni di soccorso ai migranti nel Canale di Sicilia. Ad accendere la miccia è un articolo di ‘Repubblica’ in cui, ripercorrendo le ultime assegnazioni, a partire da Ancona, chiamata per la prima volta ad accogliere una nave umanitaria, viene immaginata la logica di un’assegnazione sulla base del colore politico dell’amministrazione della città stessa. In particolare, secondo la ricostruzione, il ministero dell’Interno sceglierebbe i porti dei comuni amministrati da giunte di centrosinistra. In effetti ad accomunare le città indicate nei giorni scorsi per la prima volta come approdi sicuri, ci sono anche Ravenna e Livorno, entrambe guidate dal centrosinistra, così come Ancona. Da qui la richiesta di chiarimenti da parte delle opposizioni al ministro Piantedosi.
“Faremo interrogazione al ministro per avere evidenze su meccanismi di selezione di porti sempre più lontani per le Ong e ne verificheremo le risposte: sono decine i porti più vicini, con banchine vuote e strutture professionali di accoglienza. Si viola il diritto internazionale”, scrive su Twitter il senatore del Partito Democratico, Antonio Nicita. Di “vergognosa strategia del governo” parla la sua collega di partito, Rachele Scarpa. “Spero che quanto riporta oggi Repubblica, secondo cui il governo starebbe pianificando di far sbarcare i migranti nei porti delle città governate dal centrosinistra, non sia vero – ha detto il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova -. Ma se fosse vero che governo e Ministro dell’Interno hanno scelto i porti sulla base del colore delle amministrazioni, sarebbe di una slealtà istituzionale enorme, oltre che inumano. Perché è inumano far viaggiare queste persone per altri 4 giorni, peraltro in condizioni di mare che non si preannunciano buone. Il ministro Piantedosi dovrebbe chiarire al più presto”.Parole a cui fanno eco quelle del leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. “Immagino che se fosse possibile – ha detto -, Piantedosi, Meloni e Salvini assegnerebbero Bolzano o Tarvisio, o qualunque altro posto il più lontano possibile come luogo di sbarco per le navi Ong che salvano naufraghi nel Mediterraneo Centrale, pur di rallentare l’azione umanitaria di salvataggio. Edizione 2023 della banalità del male”.
A difendere l’operato del governo è naturalmente la maggioranza. Così il senatore di Forza Italia Ignazio Zullo, di Fratelli d’Italia: “Ma davvero qualcuno pensa che i porti sicuri alle imbarcazioni delle Ong siano indicati in base all’appartenenza politica dei sindaci? Se così fosse, avremmo una pronta soluzione all’immigrazione clandestina. Basterebbe eleggere sindaci del Pd in tutte le città portuali. In questo modo, non ci sarebbe più bisogno di dare indicazioni alle navi Ong e potremmo porre fine al problema”. Intanto, nell’attesa che dal governo arrivino i chiarimenti richiesti dalle forze d’opposizione, domani il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi sarà in Prefettura ad Agrigento per presenziare al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto di Agrigento. Alla riunione, in cui si affronterà il tema degli sbarchi di migranti, saranno presenti anche il capo della Polizia, Lamberto Giannini, e il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino.