Prosegue senza sosta il lavoro dell’Unione europea per risolvere lo stallo dei 49 migranti bloccati a bordo della Sea Watch e Sea Eye.”Siamo al lavoro, ci sono stati intensi contatti con gli Stati membri anche durante il weekend”, ha fatto sapere il portavoce della commissione Ue Margaritis Schinas. “Continuiamo a lavorare, il commissario Avrampopulos continua a sentire telefonicamente gli stati membri per trovare una soluzione che permetta un rapido sbarco delle persone a bordo”, ha aggiunto, sottolineando che “serve più solidarietà degli stati membri” e serva “urgentemente” una soluzione “sostenibile” per l’arrivo dei migranti.
Schinas ha anche salutato positivamente l’appello del Pontefice: “Accogliamo con favore le parole di Papa Francesco che ha chiesto pubblicamente che si trovi una via d’uscita il prima possibile”. Ancora un volta, il Papa ha infatti lanciato un appello ai governi perché tendano una mano a chi è costretto a emigrare a causa del flagello della povertà, della violenza e della persecuzione, delle catastrofi naturali e degli sconvolgimenti climatici. La risposta da dare è urgente ed è necessario che sia comune. Per questo la Santa Sede si è adoperata fortemente per l’adozione dei due Global Compact. Ricordando i Patti Lateranensi, Bergoglio ha chiesto che l’Italia, in particolare, “mantenga vivo quello spirito di fraterna solidarietà che lo ha lungamente contraddistinto”.
Ancora più duro l’intervento del presidente della Pontificia accademia per la vita, mons. Vincenzo Paglia, che, commentando la vicenda a ‘Bel Tempo si spera’ su Tv2000, dice: “L’inferno è lasciare 49 persone al freddo nel Mediterraneo. È una follia“. “Mi sento male come uomo – ha aggiunto Paglia – Papa Francesco all’Angelus ha parlato di Erode e degli abitanti di Gerusalemme che avevano paura che un bambino gli togliesse il potere. Tradotto: se per paura di perdere i voti si lasciano questi migranti in mezzo al mare si crea la stessa identica paura. E non si può neanche dire ‘tutti i cittadini sono come me’ perché anche gli abitanti di Gerusalemme stavano con Erode”.
“Il problema – ha proseguito mons. Paglia a Tv2000 – è che quella dimensione umana di accoglienza soprattutto dei più deboli è un principio fondante dell’umanità. Se manca questo è una tragedia per tutti. E non mi si venga a dire che i migranti creano problemi. È ovvio che creano alcuni problemi”.