“La sindacatura di Alemanno è stata vantaggiosa per Buzzi: le tre cooperative si aggiudicarono appalti per 9,6 milioni di euro, 3.6 in più rispetto alla sindacatura di Veltroni”. È quanto si legge nelle motivazioni della condanna a sei anni di carcere per corruzione inflitta all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, nell’ambito di una tranche del processo al cosiddetto ‘Mondo di mezzo‘.
Tra Buzzi, Alemanno e Franco Panzironi, sostiene il tribunale, c’era un rapporto “su un piano di parità, tra collaborazione e convenienza reciproca“. “Il modulo organizzativo utilizzato dal sindaco Alemanno non è stato di certo un valido presidio a garanzia della trasparenza – si legge nelle motivazioni – ma invece ha contribuito alla formazione di zone d’ombra idonee a generare comportamenti distorsivi e illegittimi”.
“L’accordo corruttivo raggiunto da Salvatore Buzzi e Giovanni Alemanno – scrivono i giudici – con l’intermediazione di Franco Panzironi, contemplava dazioni di denaro e appoggio elettorale in cambio di una generica disponibilità dell’imputato a spendere la propria funzione di sindaco per la risoluzione delle problematiche vicende che hanno interessato le cooperative di Buzzi. Tale meccanismo ha così garantito alle società coinvolte una continuità nella propria attività d’impresa attraverso l’assunzione del controllo su quote di mercato nel settore sociale, in quello delle politiche abitative e del verde pubblico, in pregiudizio dei principi sulla concorrenza”.
Da parte di Buzzi, “la consegna di denaro contante si alternava – spiegano i giudici – a dazioni corrisposte mediante versamenti effettuati sui conti correnti della Fondazione Nuova Italia”, che nell’ambito dell’accordo “corruttivo” aveva “la funzione di schermo”. Secondo le accuse, Alemanno avrebbe percepito oltre 200mila euro senza averne titolo, buona parte dei quali attraverso la fondazione che “ha rappresentato per l’imputato un ‘portamonete’ necessario per finanziare la propria attività politica nonché un salvagente per assicurarsi un sostentamento economico personale una volta terminato il periodo della sua sindacatura”.
“Il rapporto di Alemanno con Buzzi – si legge nelle motivazioni della condanna – è proseguito anche dopo la cessazione del suo incarico di sindaco di Roma. Dalle intercettazioni captate in quel periodo è emerso in modo inequivocabile che Alemanno ha chiesto e poi ricevuto da Buzzi l’erogazione di 10mila a sostegno della sua campagna elettorale delle europee del 2014”.