“Non ho mai scritto di voler cacciare il direttore Greco del Museo egizio, è semplicemente una fake news costruita ad arte da alcune agenzie che già avevano battuto la mia dichiarazione in modo corretto. Per il resto, criticare una scelta gestionale di un direttore il cui stipendio è pagato sì da una Fondazione, ma il cui fondatore principale è sempre il Mibact, ritengo sia ancora permesso in una nazione libera”. Lo dichiara Federico Mollicone, responsabile comunicazione FdI dopo la polemica degli ultimi giorni. “Il mio intervento – prosegue – era contro l’appello dei Comitati scientifici del Mibact, che invece di esprimere pareri culturali interferiscono con la campagna che lo ha difeso. Uno strano conflitto di interessi. Pertanto consiglio al Ministro Franceschini di ricordarsi la sua carica istituzionale e di censurare loro non noi. Nel merito ho ricostruito sulla mia pagina FB la nascita di questa inquietante fake news: ‘Nasce una polemica tra Giorgia Meloni e il direttore Greco del Museo Egizio rispetto alla scelta di lanciare una campagna in arabo per il Museo. L’ufficio stampa centrale mi chiede una dichiarazione a sostegno e a difesa rispetto al duro attacco di una serie di dirigenti pubblici che, come negli anni ’70, fanno un appello a difesa del direttore attaccandoci duramente, neanche fossero un partito. Le agenzie fino alle 20 riportano una normale reazione il cui titolo è “Da Mibact appello stile anni di piombo”. All’improvviso la notizia viene ribattuta (cosa che non avviene mai vi assicuro) con un altro titolo contenente parole mai scritte nel comunicato: “20:04:43 Museo egizio: FdI al direttore, con noi al governo andra’ via”.
“Peccato che non ho mai scritto una cosa del genere. Fortunatamente esistono le agenzie precedenti che riportano correttamente il mio pensiero. Oltretutto, sono anche un organizzatore culturale e ho ricoperto la carica di Presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale e stimo il lavoro di tanti direttori e funzionari che fanno sacrifici importanti per valorizzare la struttura che gestiscono senza iniziative provocatorie come quelle del Museo Egizio”, conclude Mollicone.
Il caso era partito dopo una discussione tra la leader Giorgia Meloni e il direttore del Museo Egizio di Torino, Chistian Greco, sulle agevolazioni d’ingresso per le persone di lingua araba. A sera le dichiarazioni di Federico Mollicone, responsabile nazionale comunicazione del partito hanno creato una bufera. “Stiano tranquilli – aveva detto – il direttore Greco e gli estensori dell’anacronistico appello di solidarietà: una volta al governo Fratelli d’Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoil system automatico al cambio del Ministro della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito, non l’appartenenza ideologica”.
Frase che ha scatenato reazioni notevoli tra cui quelle del ministro per i Beni Culturali. “Noi le persone competenti come #ChristianGreco, con esperienza internazionale e indipendenti le abbiamo chiamate a dirigere i musei italiani. La destra minaccia di cacciarle perché non ubbidiscono. È proprio vero: il lupo perde il pelo ma non il vizio”, ha affermato Dario Franceschini. A stretto giro arriva la solidarietà dell’assessore alla Cultura del Comune di Torino e del presidente della Regione Piemonte.
Francesca Leon esprime la “piena solidarietà”. “La cultura – ha detto – è un bene universale, di tutti e bene fa il direttore Cristian Greco a costruire percorsi per avvicinare le persone ad un patrimonio così importante, che siano studenti, anziani, famiglie, innamorati e anche chi parla arabo. Sono indignata da queste strumentalizzazioni che fomentano odio e richiamano ad un nazionalismo pericoloso e deleterio. Essere donne e uomini di cultura vuol dire costruire ponti, non innalzare muri”. Così anche Chiamparino che sottolinea: “Le dichiarazioni fatte da Fratelli d’Italia sono di inaudita gravità e tradiscono la matura intollerante di costoro. Sarebbe bene che i loro alleati in doppiopetto berlusconiano si pronunciassero al riguardo. In ogni caso, per quel che mi riguarda, esprimo piena e attiva solidarietà al direttore del Museo Egizio, Torino Christian Greco: lo difendenderemo in tutti i modi e fino in fondo”.
Anche Matteo Renzi, segretario del Pd, è intervenuto con un tweet: “Ho dato personalmente ieri sera la mia solidarietà a Christian Greco Per il resto condivido dalla a alla zeta ciò che scrive il ministro, bravo Dario”.