(LaPresse) – Svolta del governo in Myanmar. Circa 5600 prigionieri, detenuti per aver partecipato alle proteste di massa contro i golpisti, sono stati rilasciati a seguito di un’amnistia. A Yangon, una serie di autobus pieni di persone rilasciate dal carcere di Insein, è stata accolta tra gli applausi e le lacrime di gioia della folla. A beneficiare dell’amnistia sono stati attivisti, giornalisti, influencer. Anche il relatore speciale delle Nazioni Unite, Tom Andrews, ha accolto con favore la decisione, sottolineando però come questa non sia scaturita da un atto di solidarietà, bensi dalle pressioni internazionali. Tuttavia, non si tratta di un liberi tutti: resta infatti agli arresti domiciliari l’ex consigliere di stato e leader del movimento anti-golpe Aung San Suu Kyi.
Myanmar, liberati 5600 prigionieri anti-golpisti
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