Per gli Stati Uniti quella di oggi non è una giornata come le altre. È l’MLK Day, la giornata dedicata alla memoria del grande Martin Luther King; ed è una giornata davvero speciale anche per New York che vede il suo derby del basket NBA tra i Knicks e i Brooklyn Nets. Un derby per la verità in tono dimesso considerando che non è che le due squadre stiano andando particolarmente bene in una classifica che molto deve ancora definire nel corso del prosieguo della regular season. Ma una sfida del genere al Madison Square Garden è inevitabilmente un evento.
Siamo a metà stagione e New York nonostante Carmelo Anthony (nella foto a colloquio con il suo coach Woodson) molto spesso abbia saputo fare la differenza, non è mai riuscita ad andare oltre i limiti di una certa mediocrità: le cose sembravano aver preso un’altra destinazione quando la squadra aveva inanellato cinque vittorie di fila. Ma ai cinque successi sono seguiti tre tonfi e tutto è tornato mediocre tanto quanto prima. Al momento i Knicks sono a 15 vittorie e 25 sconfitte e con sette sconfitte interne subite al Garden.
Il tutto in attesa del rientro di Prigioni, ormai prossimo dopo sedici partite di assenza, con Woodson e Felton confermati nello starting five nonostante una condizione fisica non proprio ottimale.
I Nets dal canto loro sono su un range di 16 vittorie e 22 sconfitte con due gare giocate in meno. Brooklyn dovrebbe recuperare Deron Williams, per ricostituire così la coppia con Paul Pierce che ha portato punti e successi alla franchigia di Brooklyn, reduce da una bella vittoria per 127 a 110 ad Atlanta evidenziando un eccellente Joe Johnson con 29 punti.
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