…ma è inutile sottolineare che la vittoria in Etiopia per 2-1 nella gara d’andata ha già evidenziato la superiorità tecnica delle SuperAquile su un avversario generoso, coraggioso e tecnicamente competitivo. Ma fisicamente non in grado di opporsi alle accelerazioni di Emenike e compagni, e soprattutto un po’ sprovveduto in qualche azione difensiva che ha finito per agevolare le spietate verticalizzazioni dei talenti nigeriani.
Tuttavia l’Etiopia nella gara di ritorno ha ancora chance di dire la sua e di mettere in difficoltà i padroni di casa alle prese con un trionfo annunciato: magari anche troppo.
Infatti è proprio Emmanuel Emenike a chiamare alla massima calma i compagni e i tifosi, che danno la qualificazione come per scontata: “Non c’è proprio nulla di scontato – dice il 26enne attaccante del Fenerbahçe – abbiamo vinto la Coppa d’Africa in Sud Africa ed è stato grandioso ma questa è un’altra partita, un’altra storia. Non sono mai stato a una fase finale del Mondiale e questo vale per me e per molti dei miei compagni di squadra. Si tratta di un’esperienza completamente nuova e il passato non conta: persino la vittoria della gara d’andata non conta. Ci giochiamo tutto qui e ora, e non dobbiamo commettere errori se vogliamo che il nostro sogno diventi realità”.
La partita è in programma a Calabar e la Nigeria è pronta a far festa: la seconda in pochi giorni dopo quella che ha seguito la vittoria del quarto titolo mondiale Under 17 negli Emirati Arabi Uniti da parte dei giovanissimi Iheanacho, votato miglior giocatore assoluto del torneo, e Muhammad. Emenike non si fida dei suoi avversari: “L’Etiopia è velocissima nelle ripartenze e ha giocatori di qualità che possono metterci in grande difficoltà sia sul nostro possesso palla che in caso di errori”.
Emenike fa parte di quella generazione di ragazzini che nacque con l’esordio delle SuperAquile al mondiale del 1994, eliminate tra mille difficoltà dall’Italia di Arrigo Sacchi: una squadra straordinaria che aveva nelle sue fila talenti come Yekini, Amokachi, Oliseh. Proprio a Yekini, uno dei miti calcistici della Nigeria, è paragonato Emenike che secondo gli statistici che si occupano di calcio africano è nelle condizioni di insidiare il suo record di 37 gol con la nazionale che ha servito per 14 anni di carriera da professionista. Emenike, dal 2011 a oggi ne ha marcati nove ed è un po’ in ritardo sulla tabella di marcia: “Il record di ‘Ye-King’ – risponde con umiltà Emenike – per me può anche durare per l’eternità, le sue scarpe sono troppo grandi per me”.
Ma non troppo grandi per fare un passo decisivo che potrebbe portare la Nigeria a una fase finale del Mondiale con una squadra molto interessante e stracolma di giovani di grande talento: per le SuperAquile sarebbe il quinto volo ad alta quota nelle ultime sei edizioni del Mondiale.
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