Sempre più alta la tensione fra Corea del Nord e Usa. Dopo che un’informativa dell’Agenzia di Difesa degli Stati Uniti, come reso noto dal Washington Post, ha riferito che la Corea del Nord è riuscita a produrre una piccola testata nucleare che può essere collocata su uno dei suoi missili balistici, è arrivata la reazione infuocata del presidente degli Stati Uniti. Donald Trump ha avvertito la Corea del Nord che gli Usa potrebbero rispondere ad altre minacce con “un fuoco e una furia mai visti la mondo”.
“La Corea del Nord farebbe meglio a non fare ulteriori minacce agli Usa. Andrebbe incontro a un fuoco e a una furia mai visti al mondo“, ha tuonato l’inquilino della Casa Bianca.
L’intelligence a stelle e strisce avrebbe anche rilevato il dispiegamento da parte della Corea del Nord di due missili anti-nave a bordo di un pattugliatore lungo la costa est del Paese. Lo riporta l’emittente tv Fox News. È la prima volta che armi di questo tipo vengono schierate dal 2014. Da Pyongyang arriva un segnale contrario a quanto auspicato lunedì dal Segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, che aveva dichiarato: “Il segnale migliore che la Corea del Nord può dare sarebbe quello di fermare questi lanci di missili”.
“Dopo molti anni di fallimenti, i Paesi si stanno unendo per affrontare finalmente i pericoli posti dalla Corea del Nord. Dobbiamo essere fermi e determinati!”, aveva scritto ancora su Twitter Trump.
E dopo il duro attacco del presidente, il regime ha annunciato di stare “seriamente esaminando” un piano per colpire il territorio statunitense di Guam nel Pacifico con i missili. Il portavoce dell’esercito popolare nordcoreano, in una dichiarazioni citata dall’agenzia statale Kcna, ha fatto sapere che il piano di raid “sarà attuato in qualsiasi momento” una volta che il leader Kim Jong-un avrà preso la decisione.
Ma la minaccia non ha spaventato il governatore di Guam, Eddie Calvo, che in risposta ha dichiarato: “L’isola è pronta da ogni eventualità. Guam è territorio americano… Non siamo solo un impianto militare”. Calvo ha detto inoltre di aver contattato la Casa Bianca e di aver ricevuto conferma dal dipartimento per la Difesa e la sicurezza nazionale sul fatto che il livello di allerta rimane invariato nonostante le minacce della Corea del Nord.