La linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione è al centro del dibattito politico da oltre vent’anni, da quando la sua realizzazione è stata sancita con un accordo internazionale tra Italia e Francia nel 1996. Negli anni è stata oggetto di dure proteste da parte degli abitanti della Valsusa, in Piemonte, che ne contestano il costo ritenuto eccessivo rispetto alla sua utilità, anche a fronte dell’impatto ambientale e dei danni sulla salute nei luoghi coinvolti dai lavori. Il progetto della Tav, per merci e passeggeri, si estende per 270 chilometri, di cui il 70% in Francia e il 30% in Italia e rappresenta l’anello centrale del Corridoio Mediterraneo, uno dei 9 assi della rete di trasporto europea che si sviluppa per 3.000 km connettendo tra loro, da Est a Ovest, sette corridoi Ue. Oggi è in costruzione la sezione transfrontaliera della linea, per un totale di 65 km, di cui è incaricata la societa binazionale Telt: questa sezione è compresa tra Susa, in Italia, e Saint-Jean-de Maurienne in Francia (per l’89% passa in sotterraneo).
Il progetto italiano – La configurazione attuale della linea in Italia è il risultato di una progettazione partecipata che ha coinvolto gli enti locali nell’Osservatorio sulla Torino-Lione, istituito dal governo italiano nel 2006 dopo le violente proteste a Venaus contro it primo tracciato dell’opera. A conclusione di 205 sedute di lavoro e 300 audizioni di tecnici ed esperti si è arrivati nel 2013 a un tracciato definitivo, radicalmente cambiato. Il nuovo progetto è stato poi approvato nel 2015.
Si è inoltre previsto di realizzare l’opera per fasi: la prima, il cosiddetto progetto ‘low cost’, prevede la realizzazione del tunnel di base, il miglioramento della capacità della linea storica per circa 20 km tra Bussoleno e Avigliana, la costruzione della galleria mista merci/passeggeri da Avigliana alla piattaforma logistica di Orbassano, che sarà riqualificata, e gli interventi di adeguamento del nodo di Torino.
Gli scavi – Ad oggi, come spiegano da Telt, è stato scavato oltre il 15,5% dei 162 km di gallerie previste per l’opera, una macchina complessa composta da due tunnel paralleli, 4 discenderie e 204 by-pass di sicurezza.
A Chiomonte lo scavo dei 7 km del cunicolo geognostico è stato completato a febbraio 2017: la galleria servirà come accesso al cantiere del tunnel di base. Sono stati inoltre realizzati 68 km di sondaggi geognostici e carotaggi in Italia e in Francia.
Tempi e costi – La messa in servizio del tunnel di base è prevista nel 2030. Per la sua realizzazione sono previste tre fasi: affidamenti, ingegneria e lavori preparatori da ultimare entro il 2020; lavori civili entro il 2026; impianti e pre-esercizio entro il 2029. II costo è di 8,6 miliardi di euro: il 40% dell’importo è cofinanziato dall’Unione europea, mentre la quota restante è suddivisa tra i due Paesi (35% per l’Italia, 25% per la Francia).
Impegni finanziari – Fino ad oggi sono stati impegnati circa 2,5 miliardi di euro, di cui 1,2 già spesi per studi e progetti (che sono finanziati al 50% dall’Ue, il 25% dall’Italia e it 25% dalla Francia). Sono attualmente attivi contratti per circa 1,3 miliardi di euro. In totale entro il 2019 è previsto l’affidamento di appalti per un importo complessivo di 5,5 miliardi di euro.
Occupazione – In totale lavorano all’opera quasi 800 persone di cui circa 530 impegnate nei cantieri e circa 250 tra society di servizi e ingegneria.
Nel picco delle attività saranno 4.000 i lavoratori diretti e altrettanti quelli generati nell’indotto.