La Commissione diritti umani delle Nazioni unite ha dichiarato ricevibile il ricorso presentato dall’ex governatore catalano Carles Puigdemont, che sostiene che Madrid abbia violato il suo diritto a essere eletto e le sue libertà di espressione e associazione. Puigdemont aveva presentato il ricorso lo scorso 1° marzo e l’accettazione è giunta dunque in meno di un mese, ma non è attesa una risoluzione a breve dal momento che la Spagna ha sei mesi di tempo per presentare osservazioni e informazioni. L’ex governatore della Catalogna ritiene che Madrid abbia violato parte della ‘Dichiarazione universale dei diritti umani’ e la ‘Carta dei diritti civili e politici’.
Nel frattempo in Catalogna continua la rivolta dei manifestanti indipendentisti che protestano contro l’arresto in Germania di Puigdemont. La polizia è intervenuta per eliminare i blocchi stradali allestiti dai dimostranti che avevano fermato, dal lato spagnolo, l’autostrada che collega Spagna e Francia. La tv catalana TV3 ha mostrato in diretta agenti in tenuta anti-sommossa della polizia catalana che circondavano i dimostranti seduti sull’autostrada AP-7, vicino alla frontiera francese, e li trascinavano via mentre venivano contestati con fischi. In mattinata la circolazione era stata deviata per permettere agli automobilisti di aggirare i blocchi.
Oltre che sulla AP-7, il traffico è stato bloccato dai manifestanti anche nei dintorni di Lleida, nell’ovest della Catalogna, sull’autostrada A-2 che collega la regione a Saragozza. E sono stati occupati anche la nazionale N340 che collega la Catalogna alla costa sudest della Spagna, come pure i due principali accessi a Barcellona, da nord e da sud. Proteste sono attese anche in serata nei pressi della stazione di Sants, la principale di Barcellona.