Sempre più case in Italia sono raggiunte dalla fibra ottica. Secondo i dati dell’ultimo rapporto dell’Ftth Council Europe, in termini di copertura il nostro Paese ha raggiunto la media dell’Ue a 27 posizionandosi al terzo posto, dopo Francia e Spagna. Ma a fronte dei progressi nella costruzione delle infrastrutture, possibili soprattutto grazie al lavoro di Open Fiber, i numeri sull’adozione della fibra pura restano bassi, con una perdita di opportunità. “L’Ftth non solo offre vantaggi alle famiglie, alle imprese e al sistema Paese in termini di competitività ma consente anche un enorme risparmio energetico”, ha spiegato l’amministratore delegato di Open Fiber, Mario Rossetti, nel suo intervento alla Ftth Conference a Madrid. Dalle analisi svolte da Ernst & Young per conto di Open Fiber risulta infatti che in Italia il risparmio energetico conseguente allo spegnimento del rame sarebbe pari a oltre l’80%-90% dei consumi.
In termini monetari, si parla di oltre 100 milioni di euro di risparmi. Ma convincere gli utenti a migrare alla fibra non è facile, complici i bassi costi della linea mobile, la scarsa conoscenza dei vantaggi della fibra pura e i prezzi simili. Che fare quindi? La via, secondo Open Fiber, principale operatore Ftth in Italia e uno dei primi in Europa, è andare verso uno spegnimento regolato del rame nell’Ue che restituisca all’Europa il ruolo di leader nella transizione digitale e verde. Grazie al lavoro di Open Fiber che ha già raggiunto circa 14 milioni di famiglie, la copertura Ftth in Italia è passata dal 20% del 2018 a oltre l’attuale 50%, con notevoli passi avanti nelle aree rurali. “L’Italia si sta muovendo sulla copertura”, ha detto Rossetti, ma ora bisogna puntare sull’adoption, “l’infrastruttura va costruita per essere utilizzata”.