I big non ci sono. Non Beppe Grillo e Luigi Di Maio, impegnati a Milano, né Silvio Berlusconi. Ci saranno invece, domenica, agenti in borghese, Digos, ed esercito. Sarà un ballottaggio blindato quello tra M5S e centrodestra a Ostia, complici anche gli episodi di violenza degli ultimi giorni.
Dopo la testata di Roberto Spada al giornalista Daniele Piervincenzi e il cameraman Edoardo Anselmi e la manifestazione contro la criminalità e le mafie di giovedì, nella notte è stato preso di mira il circolo Pd, il cui portone è stato dato alle fiamme. E’ forse anche per questo che i comizi finali delle candidate Giuliana De Pillo e Monica Picca non registrano il tutto esaurito, anzi.
A sostenere quest’ultima, in piazza Anco Marzio, c’è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Oggi dipingono Ostia come ‘Romanzo criminale’, io sono qui per rifiutare questa lettura. A Ostia ci sono 230mila persone. Ci saranno due o tre famiglie mafiose, ma sempre 230mila persone che lavorano ci sono. Le fiaccolate, il ministro degli Interni…ma prima non vi siete accorti di nulla? Il Viminale, la Regione Lazio, il Comune sono stati così distratti? – attacca – A Raggi e Di Pillo dico prendete le vostre belle fiaccole e andate a parlare con la gente dei problemi veri. State al Governo da un anno e mezzo e non avete dato risposte. Qui i cittadini non vi hanno visto”.
Meloni non drammatizza sull’assenza dei colleghi leader del centrodestra: “Berlusconi preferisce evitare manifestazioni di piazza, Salvini è stato più che presente nei giorni scorsi – spiega – Dalla regione siciliana al X municipio di Roma il centrodestra può vincere se si presenta compatto con persone specchiate e proposte chiare”. A poche centinaia di metri, sul palco di Giuliana Di Pillo, in piazza Tor San Michele, ci sono Alessandro Di Battista, e Paola Taverna. Roberta Lombardi, influenzata, è assente ma chiama l’esponente M5S: “Forza, ce la faremo!”, è il messaggio. Dello stesso avviso Virginia Raggi: “Siamo a un passo da un risultato storico, vogliamo voltare pagina.
Si aspettano che parli di Spada, per par condicio delle altre famiglie mafiose, o di CasaPound che forse entrerà in consiglio. Ma io voglio parlare di futuro, delle cose che vogliamo fare – dice la sindaca di Roma – Abbiamo fatto delle cose anche senza governare il municipio e le abbiamo fatte perché Giuliana era la nostra delegata. Questo lo dobbiamo dire. Questo è un vantaggio perché quando andrà in municipio avrà in mano le chiavi e saprà far partire la macchina”.
La diretta interessata si dice pronta: “Manca ancora un piccolo passo, andremo domani a prenderci questo municipio e dimostreremo che questo municipio si può governare lasciando la criminalità fuori dalle istituzioni. Perché con noi la criminalità troverà le porte sbarrate”, scandisce Di Pillo. A chiudere è Di Battista, che incoraggia entrambe: “C’è la faremo – è il messaggio – Giuliana ci ha messo la faccia, così come Virginia ha avuto coraggio, anche se in Campidoglio è difficile. Facciamo degli errori? Sì, ne continueremo a fare? Sì, non siamo perfetti – ammette – ma non siamo ipocriti né delinquenti”.
Domenica, al ballottaggio, si giocherà il secondo round. Al primo turno la candidata pentastellata Di Pillo è stata la più votata con il 30,21%, seguita da quella del centrodestra Picca con il 26,68%. Domenica, Dopo quanto accaduto è con il pesante schieramento di forze dell’ordine in campo, avversario da battere sarà anche l’astensione.