L’Italia ha rispettato le regole sulla legge di bilancio. A dirlo è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che oggi ha risposto alla richiesta di chiarimenti avanzata dalla Commissione Ue venerdì scorso. “Riteniamo che gli obiettivi fiscali previsti nel Documento programmatico di bilancio siano in linea con i requisiti del Patto di Stabilità e Crescita e riflettano la strategia del governo di riduzione del deficit e del debito sostenendo allo stesso tempo la ripresa economica in atto. Confidiamo che la Commissione ne terrà conto nel suo giudizio”, scrive Padoan in una lettera inviata al vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, e al commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici.
In merito al rischio di deviazione nel 2017 e nel 2018, il governo, precisa Padoan, “ha agito in maniera pienamente rispettosa delle Raccomandazioni della Commissione, che hanno portato ad una correzione strutturale aggiuntiva dello 0,2% varato all’inizio dell’anno in corso”.
Nella lettera viene anche posto l’accento sulla spesa per la gestione della frontiera meridionale dell’Ue e la relativa accoglienza dei migranti di cui l’Italia si fa carico: una spesa che pesa per lo 0,25% del Pil.
“Gli effetti cumulati delle riforme strutturali sulla crescita economica, se pienamente implementate, sono stimati intorno al 3% lungo un periodo di cinque anni. Una ulteriore spinta alla crescita verrà dagli investimenti pubblici”, aggiunge il ministro.
“Il governo italiano ritiene che l’Italia stia ancora sperimentando condizioni cicliche difficili, anche se in miglioramento”, prosegue Padoan, affermando che l’output gap è calcolato da Bruxelles “sulla base si una versione semplificata”. Il governo italiano stima un output gap al -2,1% del prodotto potenziale nel 2017 e al -1,2% l’anno prossimo, mentre nelle previsioni di primavera la Commissione stimava rispettivamente -0,8 e zero. Secondo quanto scrive Padoan il braccio esecutivo Ue “ha riconosciuto” che la metodologia utilizzata “può condurre a implausibili stime sull’output gap per l’Italia”.
Il ministro sottolinea la convinzione del governo italiano secondo cui “il consolidamento di bilancio dovrebbe essere il frutto di un equilibrio tra il miglioramento della sostenibilità del debito e il supporto alla crescita economica in corso”. In pratica, Padoan spiega che la differenza dello 0,1% tra la correzione del disavanzo strutturale indicata nel Dpb (0,3%) e quella contenute nella lettera della Commissione europea (0,2%) è da attribuirsi ad una diversa applicazione della metodologia nel calcolo della crescita potenziale (e quindi dell’output gap).