Una marcia a Parigi per ricordare le 3 vittime dell’attacco razzista che ha colpito la comunità curda, quando un francese di 69 anni ha aperto il fuoco nel 10° arrondissement davanti a un centro culturale curdo. La marcia silenziosa da rue d’Enghien verso il numero 147 di rue La Fayette, dove la sera del 9 gennaio di 10 anni fa tre attiviste curde furono assassinate.
L’assalitore che ha aperto il fuoco affronta accuse preliminari di omicidio a sfondo razziale, tentato omicidio e violazione delle regole sulle armi. I pm hanno riferito che l’uomo ha detto agli investigatori che inizialmente intendeva uccidere migranti o stranieri e poi uccidersi. L’uomo è stato brevemente sottoposto a cure psichiatriche, ma poi è stato rimesso in custodia ordinaria dalla polizia e oggi è comparso davanti a un giudice istruttore. Il nome del sospettato non è stato ufficialmente reso noto, ma i media francesi lo identificano con il nome di William K.
La sparatoria ha scioccato e fatto infuriare la comunità curda in Francia, che ha organizzato una marcia silenziosa. I membri della comunità curda sostengono che la polizia avrebbe dovuto fare di più per proteggerli. Sono scoppiati scontri nel quartiere in cui sono avvenuti gli omicidi e, a margine di una manifestazione per lo più pacifica guidata dai curdi, c’è stata molta tensione tra manifestanti e forze dell’ordine.
I pubblici ministeri affermano che il sospetto aveva un chiaro movente razzista per la sparatoria. Attivisti antirazzisti e politici di sinistra hanno collegato la sparatoria a un clima di odio online e alla retorica anti-immigrati e xenofoba di esponenti dell’estrema destra. Negli ultimi anni le autorità francesi hanno registrato un aumento dei crimini e delle violazioni legate a razza e religione.