“Mi auguro che la direzione prima di decidere” per il Tedesco “senta i gruppi parlamentari e li faremo una battaglia io non intendo rinunciare a un impianto maggioritario che è una delle ragioni fondanti del Pd. Si passa da ‘la sera del voto si deve sapere che ha vinto’ al non sapere chi ha vinto per chissà quanto. L’esito è o non avere governi o condannarci non alla necessità o all’emergenza ma al destino di fare un Governo con Forza Italia”. Lo ha detto il senatore Pd Vannino Chiti, presentando a palazzo Madama la proposta dei 31 senatori orlandiani contro il proporzionale con sbarramento al 5%.
“Sosteniamo con determinazione – si legge nel documento sottoscritto da 31 senatori dem – la necessità che il PD tenga fermo il principio dell’equilibrio tra governabilità e rappresentanza quale requisito non contrattabile nel doveroso confronto parlamentare con tutti i partiti e movimenti, scongiurando ogni ipotesi proporzionalistica, che produrrebbe ingovernabilità ed instabilità, ripristinando il potere di scelta dei parlamentari da parte dei cittadini”.
SALTO NEL BUIO. “Andare a votare in autunno? “Secondo me è peggio, non è da parte di chi ha a cuore il Paese. L’Europa sta ripartendo, l’Italia c’è oppure no? Questo dovrebbe portare ad altri ragionamenti”, ha sottolineato Chiti. “Nessuno ci ha spiegato questa accelerazione – ha aggiunto il senatore Paolo Guerrieri – Sarebbe un grande azzardo far coincidere le elezioni con la sessione di bilancio. L’aumento dell’Iva non è un rischio ma un’elevata probabilità. Noi lo riteniamo un salto nel buoi non giustificato. Se si vuole votare prima il modo c’è: si approvi prima la legge di bilancio, si può fare. Non si può correre e dire ‘speriamo che vada bene'”. “Lo scambio legge elettorale-data del voto non onora il Pd”, ha concluso Camilla Fabbri.
Puntare ad elezioni in autunno – si legge nel documento sottoscritto da 31 senatori Pd – subordinando a questa scelta la legge elettorale; rischiando l’esercizio provvisorio di bilancio che alimenterebbe spinte ad attacchi di speculazione finanziaria, colpendo finanze pubbliche, imprese e cittadini, significherebbe assumersi la gravissima responsabilità di un salto nel buio”.
“Il recente esame positivo da parte della Commissione Europea dei contenuti della cosiddetta “manovrina”, con la quale sono state adottate misure aggiuntive di bilancio per il 2017, è stato accompagnato in vista dell’esame del bilancio 2018 dalla raccomandazione a consolidare l’azione di risanamento finanziario e di sostegno alla crescita da perseguire con la piena attuazione dell’agenda di riforme già adottata dal Governo. Un ulteriore motivo – sottolineano i senatori orlandiani – per continuare nel sostegno leale verso l’azione del Governo Gentiloni che, da qui a fine legislatura, deve procedere senza indugi sulla via delle riforme e garantire quella stabilità necessaria per poter affrontare anche i prossimi appuntamenti di bilancio”.