Primarie Pd – Nicola Zingaretti è il nuovo segretario del Pd. Oltre 1,8 milioni di persone sono andate a votare nei 7000 gazebo in tutta Italia. Il governatore del Lazio ha ottenuto il 70% dei voti battendo Maurizio Martina (18%) e Roberto Giachetti (12%). Tutti hanno parlato subito di un nuovo inizio e della necessità di un partito unito che può ancora riuscire a rovesciare il trend negativo. Quasi due milioni di persone al voto possono essere un buon viatico. Anche Renzi ha detto che non ci sarà “fuoco amico”. Salvini ha salutato Zingaretti ma ha ricordato che in passato le primarie del Pd erano andate anche meglio di così. Sarà interessante vedere cosa diranno i prossimi sondaggi, come il nuovo segretario guiderà il Pd verso le europee e come si collocherà il partito rispetto a “Siamo Europei” di Carlo Calenda che ieri ha fatto umilmente lo scrutatore.
Ponte Morandi – Si lavora da ieri sulla terza trave del Ponte Morandi (lato di Ponente) tra le pile 5 e 6. Gli Strand Jack stanno facendo scendere il pezzo e, in questa settimana si lavorerà alla preparazione per lo smantellamento (sabato prossimo) della pila 8 utilizzando delle microcariche di esplosivo. Ma i problemi sono altri. Il Sole 24 Ore ha rivelato che il progetto dovrà passare nei prossimi mesi al vaglio del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Il nuovo ponte, infatti, verrà ricostruito con uno spostamento di 20 metri circa rispetto al percorso originale. Ma questo provoca alcuni problemi: rettilineo troppo lungo, raggio delle curve troppo stretto, “aggancio” difficile agli svincoli. Non sarà semplice trovare una “quadra” e il rischio è che la questione generi ritardi che peserebbero ancora sull’economia della città e del porto.
Tav – Oggi a Bruxelles si riuniscono i ministri dei Trasporti. Per l’Italia ci sarà Danilo Toninelli che, ormai a Bruxelles, è sinonimo di “No Tav”. Probabilmente, oggi, non si parlerà di Tav, ma è chiaro che il tema pesa sui rapporti tra Italia e Ue e tra Italia e Francia. Ed è un tema che spacca il governo: Salvini vuole andare avanti con l’Altavelocità ferroviaria Torino-Lione e il M5S non vuole. Il movimento di Luigi Di Maio rischia di spaccarsi se la Tav andrà avanti (anche in forma ridotta), ma sembra che il vicepremier abbia ricevuto un sondaggio in base al quale, il 70% dei suoi elettori sarebbero favorevoli alla Tav. La questione diventa sempre più delicata: rischiare la caduta del governo? Rischiare di perdere i voti dei “Sì Tav” o di perdere quelli dei “No Tav”. In goni caso, qualcosa Di Maio dovrà lasciare sul tavolo.
C’è tempo – Mentre il Pd fa le sue primarie, esce il primo film di Walter Veltroni nella sua nuova veste di regista di fiction. Si chiama “C’è tempo” (viene presentato oggi a Roma al cinema Adriano, 10,30) e racconta la storia di un quarantenne precario (Stefano Fresi) che di mestiere fa l’osservatore di arcobaleni. Stefano (questo è il suo nome anche nel film) scopre di avere un fratellastro tredicenne (interpretato dallo straordinario esordiente Giovanni Fuoco) che ha solo lui al mondo e di cui deve diventare tutore in cambio di una grossa cifra. Comincia, così, un viaggio da Roma verso la Francia che permetterà ai due di conoscersi. Dopo sei documentari, Veltroni gira il suo primo film e torna definitivamente alla passione di quando era ragazzo e da cui era partito.
Il rosso a Meret – Oggi non si parlerà d’altro. Perché la Juve ha vinto il big match col Napoli e, adesso, ha 16 punti di vantaggio e un bel pezzo di scudetto in tasca. Ma si parlerà, soprattutto, del cartellino rosso che l’arbitro Gianluca Rocchi ha mostrato al portiere del Napoli, Meret per un fallo al limite su Cristiano Ronaldo. Dal replay non è chiaro se Meret prende la gamba di CR7. Di sicuro prova a fermarlo col piede e di sicuro, per evitarlo, Ronaldo cade. Ma basta questo per un rosso diretto che ha decisamente orientato la partita? In base al regolamento il rosso ci poteva stare ma anche no. Molti si chiedono se Rocchi non avrebbe fatto meglio ad andare a vedere il replay con l’homefield review. Ha scelto di non farlo, ha dato una pacca sulla spalla al ragazzo portiere del Napoli e, in pratica, ha deciso la partita.