Il vescovo di Guam, Anthony Sablan Apuron, è stato condannato e rimosso dal tribunale Vaticano. “Come già annunciato lo scorso 16 marzo 2018. – si legge in una nota della Dottrina della Fede – il Tribunale Apostolico della Congregazione per la Dottrina della Fede ha concluso in Prima Istanza il processo penale a carico di mons. Anthony Sablan Apuron. (Agaña, Guam). Come è stato rilevato allora, la sentenza era soggetta ad eventuale appello, che infatti è stato interposto. Il Tribunale di Seconda Istanza in data 7 febbraio 2019 ha confermato la sentenza di Prima Istanza, dichiarando l’imputato colpevole di delitti contro il Sesto Comandamento con minori. Le pene imposte sono le seguenti: la privazione dell’ufficio; il divieto perpetuo di dimorare anche temporaneamente nell’Arcidiocesi di Agaña; il divieto perpetuo di usare le insegne proprie dell’ufficio di Vescovo. La decisione rappresenta la conclusione definitiva del caso. Non è possibile ulteriore appello”.
Obbligo di denuncia – Il tema della pedofilia è stato affrontato anche nella conferenza stampa del segretario della Cei, monsignor Stefano Russo: “Mi sembra importantissimo il documento delle linee guida della Santa Sede, dove si parla di obbligo di denuncia. Ritengo ci sia una grande consonanza tra le due linee guida tenendo conto che bisogna rispettare la volontà della persona abusata, capire se la denuncia può essere utile”.