“A quanto pare ci risiamo con l’Opec. Con quantità record di petrolio ovunque, incluse la navi a pieno carico nei mari, i prezzi sono tenuti artificialmente molto alti!”. A lanciare i suoi strali contro l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, che si riunisce oggi in Arabia Saudita per l’incontro del Joint Ministerial Monitoring Committee, è il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un cinguettio diffuso via Twitter. “Non va bene e non sarà accettato!”, tuona nello stesso messaggio l’inquilino della Casa Bianca, in quello che suona come un monito a non prorogare ulteriormente i tagli all’output che diversi produttori mondiali hanno coordinato a partire dal gennaio del 2017 proprio per “accelerare la stabilizzazione del mercato globale del petrolio“, come ricorda la nota diffusa oggi dalla stessa Opec in occasione dell’inizio del vertice di Gedda, che vede seduti al tavolo anche i produttori non appartenenti all’organizzazione, riuniti nel comitato di controllo sulla conformità degli impegni presi proprio in questo ambito.
Looks like OPEC is at it again. With record amounts of Oil all over the place, including the fully loaded ships at sea, Oil prices are artificially Very High! No good and will not be accepted!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 20 aprile 2018
Il taglio alla produzione globale di 1,8 milioni di barili al giorno è già stato prorogato più volte, dalla sua entrata in vigore: rispetto ai sei mesi iniziali, la sua durata è stata prima allungata di nove mesi a partire dal 1° luglio dello scorso anno e quindi per l’intero 2018. Gli sforzi collettivi fatti in questo senso, ricorda ancora l’Opec, “continuano a dare risultati positivi”, con i fondamentali di mercato che appaiono solidi e le scorte commerciali dei Paesi Ocse che sono state ridotte di 300 milioni di barili dal picco del luglio 2016, arrivando a marzo di quest’anno a 2,83 miliardi di barili. “Dato il continuo impatto trasformativo che la ‘Dichiarazione di Cooperazione’ ha sul mercato globale del petrolio”, scrive ancora l’Opec in riferimento all’accordo stretto nel novembre 2016 e che attualmente vede impegnate 24 nazioni, assicurando che “il Joint Ministerial Monitoring Committee continuerà a pensare a ulteriori mezzi per rafforzare la cooperazione”. Il tweet di Trump, però, ha intanto avuto un effetto immediato: il barile di Brent, che ha aperto questa mattina a 73,59 dollari per poi arrivare a toccare il massimo di giornata a 74,15 dollari, ha girato di segno e prezza in questo momento 73,28 dollari. In calo anche il Wti, a 67,85 dollari per barile.