Il sindacato degli infermieri Nursind all’attacco sulla gestione della pandemia in Piemonte. “Se abbiamo assunto 2500 operatori sanitari tra medici, infermieri e oss, come dichiarato più volte nei giorni scorsi dal partito dell’assessore regionale alla sanità del Piemonte Icardi, come mai oggi ci troviamo a chiudere le attività ordinarie della sanità regionale per recuperare personale da destinare ai reparti covid? Come mai non abbiamo abbastanza infermieri per l’esecuzione dei tamponi e siamo costretti a prendere quelli del territorio e dell’assistenza domiciliare, domiciliarità che tra l’altro doveva essere potenziata? – si legge in una nota – Se abbiamo triplicato i posti letto come mai solo una settimana fa la regione ha disposto a tutte le asl di ricavare in fretta e furia almeno venti posti letto covid in tutti i presidi ospedalieri della regione e solo due giorni fa di riconvertire reparti e sale operatorie? Se abbiamo aperto oltre venti laboratori come mai abbiamo ancora difficoltà a processarli? Tutto ciò senza peral’altro aver raggiunto un picco di ricoveri del mese marzo. Qualcosa non torna nei numeri e nei fatti, nonostante si riesca ancora, forse per poco a non lasciare la gente malata a casa, dove non troverebbe certo quel potenziamento di personale che si sventolava mesi fa. A proposito che fine hanno fatto le commissioni istituite per riorganizzare la rete a domicilio? E l’organizzazione degli spazi per differenziare i percorsi, più volte richieste?”. Queste le domande rivolte dal segretario Francesco Coppolella del Nursind Piemonte.
“Siamo pronti si diceva a giugno, i fatti però dicono altro – prosegue il sindacato – Forse l’unica cosa che possiamo dire essere stata fatta al momento e l’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale ma nonostante ciò sono gia molte decine gli operatori che sono risultati positivi e che andranno posti in isolamento proprio in virtù di una palese disorganizzazione, andando a incidere sulla già critica situazione di personale oltre a mettere nuovamente a repentagli la propria salute e quella degli altri”.