Milano, 16 set. (LaPresse) – “Io ho visto mio zio tre giorni prima che morisse e stava bene e si ricordava le cose. Sono andato a trovare mio zio tre giorni prima del decesso. Aveva dei momenti di torpore ma anche di lucidità. Il 15 giugno invece io non c’ero”. Lo ha detto a ‘Pomeriggio Cinque’ Ezio Bramieri, il nipote del comico Gino Bramieri, scomparso il 18 giugno 1996. La sua morte ha lasciato una lunga scia di polemiche sull’eredità fra la nuora di Gino Bramieri, Lucia, e l’ultima compagna del comico, Angela Baldassini: in particolare su assegni per un ammontare di 800 milioni di lire che il famoso caratterista avrebbe firmato a favore della sua ultima partner il 15 giugno pochi giorni prima di morire. Assegni contestati da Lucia che sostiene che i medici di Gino Bramieri avevano rilasciato una cartella clinica da cui risultava che il comico nei suoi ultimi momenti di vita era curato con dosi di morfina. Il nipote Ezio insiste: “Mio zio Gino in quei momenti, quando ero al suo capezzale, parlava di se stesso, di essere stato in grado di riempire di pubblico le sale, e parlava di sé con momenti di pausa, ma con lucidità. Se fosse sotto morfina io non lo so”.
Pomeriggio 5, nipote Bramieri: Gino 3 giorni prima morte aveva fasi lucidità
Milano, 16 set. (LaPresse) – “Io ho visto mio zio tre giorni prima che morisse e stava bene e si ricordava le cose. Sono andato a trovare mio zio tre giorni prima del decesso.