Parte da piazza Mercatale per arrivare a piazza Duomo, il corteo dei sindacati a Prato. Quest’anno è la citta toscana ad ospitare la Festa del lavoro con i comizi dei tre leader sindacali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. La manifestazione si intitola ‘Sicurezza: il cuore del lavoro’ e infatti quello dell’emergenza infortuni mortali sul lavoro è il tema delle celebrazioni. Cgil, Cisl e Uil hanno scelto Prato perché rappresenta un’importante e simbolica realtà industriale dove il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è fortemente sentito.
Tra la gente anche il segretario reggente Maurizio Martina, che su Facebook scrive: “Il lavoro deve continuare ad essere la priorità. Un lavoro dignitoso, equamente retribuito, giusto e soprattutto sicuro. Nell’era della digitalizzazione avanzata è inaccettabile l’aumento di morti sul lavoro. 3 milioni nel mondo, oltre 220 dall’inizio dell’anno solo in Italia. Numeri dietro i quali ci sono vite spezzate, famiglie colpite, legami interrotti e, troppe volte, diritti negati. Un’emergenza che ci deve vedere uniti, anche per questo ho voluto essere a Prato oggi. Per dire ancora che c’è bisogno di rafforzare le protezioni dei lavoratori, soprattutto di quelli più fragili, precari, sfruttati. Degli invisibili. E in un tempo in cui siamo sempre più nodi individuali di una rete, c’è bisogno di innovare anche il ruolo dei sindacati. Perché fare sindacato oggi vuol dire stare nella modernità, non solo evocare una storia gloriosa”.
“Il Primo Maggio è anche una festa della democrazia”, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto così la cerimonia per la festa del Lavoro al Quirinale. “Non mancano difficoltà nel nostro cammino. Tuttavia, dove c’è il senso di un destino da condividere, dove si riesce ancora a distinguere il bene comune dai molteplici interessi di parte, il Paese può andare incontro con fiducia al proprio domani”. E aggiunge: “Il lavoro sta cambiando. E ci impone di essere all’altezza di una nuova domanda di sviluppo e di giustizia. La crescita è sostenibile se rispetta l’equilibrio della natura, ma anche se rispetta l’uguaglianza tra le persone e la coesione della comunità”.
“Desta allarme la sequenza purtroppo continua degli incidenti mortali nei luoghi di lavoro. Il nostro pensiero va anzitutto alle vittime e al profondo dolore dei loro familiari a cui esprimiamo la nostra vicinanza. La prevenzione degli incidenti va rafforzata con investimenti sulla sicurezza e con controlli efficaci, che superino gli aspetti formali e assicurino risultati concreti per la garanzia della sicurezza delle persone”.
In Europa “preoccupano le conseguenze di possibili chiusure protezionistiche, di guerre commerciali, insomma il riaffiorare di una presunta autosufficienza economica, di un anacronistico nazionalismo economico che ha procurato in passato tante gravi conseguenze. Non è certo interesse nazionale – per nessuno in realtà, tanto meno per l’Italia – che si alzino nuove barriere tra gli Stati: piuttosto diventa sempre più evidente che per assicurare andamento positivo a un’economia inevitabilmente globale, bisogna renderla più inclusiva, attraverso riforme che diano speranze a tutti, a partire da chi è più debole”.