Il Quirinale ‘dona’ agli italiani il complesso di San Felice per farne una biblioteca e un polo culturale, artistico e archeologico. Quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a inizio del suo mandato disse che il palazzo era “la casa degli italiani”, insomma, non intendeva solo le mura della dimora dei Papi.
Sito in via della Dataria, tra il Quirinale e Fotana di Trevi, San Felice fino a oggi è stato adibito ad alloggi di servizio, che grazie al progetto di trasformazione dell’architetto Mario Botta, faranno spazio ai libri per lo più stipati nella Biblioteca Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte di palazzo Venezia. “Il progetto è affascinante, non soltanto perché ha ricondotto a unità un complesso disarticolato di elementi che erano lì, casualmente messi insieme, ma perché rende perfettamente funzionale, rispetto all’obiettivo che si persegue, la soluzione” ha commentato il capo dello Stato, durante la presentazione del progetto a cui ha partecipato anche il ministro Antonio Bonisoli. C
irca 6500 mq resi disponibili, 14 km di scaffalature, per 400 mila volumi,oltre a un auditorium di 400 mq, con una capienza di 350 posti. Questi alcuni dei numeri dell’ipotesi progettuale sviluppata da Botta, che ha come obiettivo quello di valorizzare e rendere fruibile ai cittadini spazi, che rappresentano circa il doppio di quelli attualmente occupati nei locali di Palazzo Venezia. Il tutto sarà articolato su cinque livelli, di cui un seminterrato, con sale di lettura, uffici, depositi, locali tecnici, zone espositive, spazio esterno per eventi e accoglienza. Il progetto è una delle tappe, che arriva dopo la firma dello scorso anno della convenzione tra il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
L’obiettivo fin dall’inizio è stato quello di valorizzare il complesso, San Felice appunto, la cui concessione, che rimane nella dotazione del Quirinale, sarà affidata al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo per 25 anni. La cultura, ha detto più volte Mattarella “è un patrimonio inestimabile, e dobbiamo consegnarlo, incrementandone il valore, alle generazioni piu’ giovani”. E trasformare San Felice in un Polo Bibliotecario culturale e creativo va proprio in questa direzione.