Nel centrodestra Matteo Salvini “è all’angolo” e lo sarà fino a quando non si scioglierà il “nodo” Silvio Berlusconi. Per questo lancia “proposte fantasiose” come quella di un Governo che abbia all’interno anche i leader dei partiti. Quando è sera, dalle parti del Nazareno, il giudizio sulle ultime ‘novità’ che riguardano la partita Quirinale e – conseguentemente – il futuro della legislatura, è netto. L’ultima “trovata” del segretario della Lega altro non è, per Enrico Letta e i suoi, che il tentativo di “buttare la palla in tribuna”. Il perché, per i Dem, è presto detto: nonostante “tutte le aspirazioni da grande mediatore” dell’ex ministro dell’Interno, è il ragionamento, a “dare le carte” nel centrodestra è l’ex Cavaliere e questo “costringe Salvini “a interpretazioni suggestive e ardite” che i dem derubricano a “mero posizionamento tattico”.
Per il segretario Pd, in costante contatto telefonico con Giuseppe Conte, il no a Berlusconi rimane granitico. “Il Governo cadrebbe il giorno dopo e questo è la linea – lo sanno anche i parlamentari di FI”. In ogni caso, anche se la ‘tattica parlamentare’ non è stata ancora definita ufficialmente, l’ipotesi di non partecipare alle votazioni se il centrodestra dovesse – magari al quarto scrutinio – votare Silvio Berlusconi, resta sul tavolo. Se non altro per far capire agli altri interlocutori fino a che punto si spinge la bocciatura di una candidatura “così divisiva”.
E se il Carroccio fa filtrare che il Pd “si conferma il partito dei No”, avendo detto “No al tavolo dei leader, No a un impegno diretto dei segretari a sostegno del premier Draghi, No al tavolo per l’energia, No a una personalità di centrodestra per il Quirinale” e la conferma della volontà di “offrire le migliori energie dei partiti a sostegno di Draghi e del Paese”, i dem puntano sul fatto che il vertice di centrodestra convocato per venerdì a Villa Grande possa in qualche modo sbloccare la situazione. “Aiuta sicuramente il chiarimento e speriamo avvicini l’inizio di una discussione vera sul Quirinale e su un patto di legislatura”, trapela dal Nazareno. Letta, che ribadisce la volontà di condurre le trattative con “spirito costruttivo”, riunirà i gruppi parlamentari e la direzione nazionale del partito sabato mattina. La speranza è che i leader delle diverse anime del centrodestra possano in qualche modo far giungere l’ex Cav a più miti consigli. In questa direzione i dem guardano con interesse alle mosse di Coraggio Italia che ha riunito oggi i suoi gruppi non chiudendo al possibile trasferimento di Mario Draghi al Colle. Il segretario dem, che è legato da una storica amicizia a Gaetano Quagliariello (attivissimo negli ultimi giorni) aspetta alla finestra, puntando sul possibile “piano B” degli avversari.
A non pensarla come i dem, è però Matteo Renzi, che apre alla proposta di un esecutivo in cui siedano anche “gli assi di briscola”. Quella del leader della Lega “non è sbagliata come idea. C’è un anno difficile, elettorale”. Quanto a una sua partecipazione nell’esecutivo “io faccio l’osservatore, ho già dato”, si ritrae, pur essendo h24 in campo per costruire il possibile patto di legislatura. La strada, assicura chi ha parlato con il fondatore di Iv “è lunga”. Il ‘Governo dei migliori leader edition’, spiegano i renziani, “sta in piedi solo con Draghi al Colle e prima bisogna convincere Salvini”.
Intanto, complice il protrarsi delle votazioni fino a tarda sera in Senato, slitta a domani l’assemblea dei 5 stelle prevista stasera. Tra rinvii e fughe in avanti, però, il 24 gennaio, giorno della prima votazione, si avvicina.