Il sistema dei campi Rom nella Capitale verrà superato. A dare l’annuncio, dopo un percorso iniziato a gennaio, è la sindaca Virginia Raggi, che in conferenza in Capidoglio con l’assessore al Sociale, Laura Baldassarre, afferma di aver “fermato la mangiatoia che per troppi anni c’è stata sui campi rom da parte della criminalità e di mafia capitale“, con un piano che porterà ‘Roma in Europa’.
Le linee guida approvate anche in Italia, spiega la sindaca, prevedono l’utilizzo di fondi europei: “L’Italia non li ha mai utilizzati per questo scopo. Ci siamo. Siamo visibilmente soddisfatti. Mettiamo fine all’epoca dell’assistenzialismo”. Nel 2017 sul bilancio di Roma Capitale sono stati già resi disponibili 3,8 milioni. Un piano, spiega l’assessore Baldassarre, per “eliminare l’isolamento e la ghettizzazione che caratterizzano alcune aree della città rirpistinando la legalità e recuperando risorse per decenni drenate da un circuito malato”. Si parte dai due campi della Monachina, con 115 persone in 30 nuclei familiari, e La Barbuta, con 656 persone in un centinaio di famiglie.
Il percorso poggia su quattro elementi chiave: scolarizzazione, occupazione, salute, abitazione. Verranno coinvolte tutte le istituzioni competenti, dalla Asl all’ufficio scolastico provinciale.
Concluso il censimento (l’ultimo, ricorda Raggi, era stato fatto nel 1996/97 e “questo è indicativo del modo in cui il fenomeno veniva gestito”) la polizia locale ha reso noto che negli attuali nove villaggi si contano 4.503 persone.
Per ciascuna persona verrà preventivamente definito un piano individuale di intervento. “Stringiamo un patto di responsabilità con Roma Capitale – afferma Raggi – per chiarire diritti e doveri”. Il patto sarà sottoscritto da ciascun capofamiglia e chi non lo rispetterà perderà il diritto a fruire delle misure previste. “Non ci sarà più discriminazione su base etnica”, sostiene la prima cittadina. “Ci rivolgiamo direttamente alle famiglie – spiega Baldassarre -. Senza intermediazioni. Intendiamo allearci con chi vuole rientrare in un sistema di legalità”. Roma capitale garantirà una regia pubblica degli interventi nei campi, ci sarà una mappatura precisa.
Un ufficio Rom del Comune iniziarà da subito a preparare “piani concreti”. “E’ finita l’epoca delle parole – conclude la sindaca pentastellata – si passa ai fatti e il superamento dello scempio dei campi diventa realtà”.