Il Regno Unito è paralizzato: i trasporti su strada sono bloccati da neve e ghiaccio, mentre i treni sono fermi a causa del primo di una serie di scioperi di 48 ore che continueranno per tutto il periodo natalizio. Il sindacato Rail, Maritime & Transport (Rmt), che rappresenta oltre 40mila ferrovieri, ha indetto otto giorni di astensione dal lavoro su tutto il territorio nazionale durante le feste dopo avere respinto l’offerta rivista di un aumento del 5% su due anni degli stipendi. Rmt chiede aumenti in linea con l’inflazione, che in ottobre ha toccato l’11,1%, il massimo da 41 anni. Oltre a creare il caos nei trasporti, impedendo a migliaia di persone di raggiungere le famiglie per il Natale, lo sciopero avrà un impatto negativo sul settore dell’ospitalità e costerà miliardi di sterline a pub, ristoranti e alberghi. I sindacati dei dipendenti pubblici sono sul piede di guerra per il rifiuto del Governo conservatore di negoziare pacchetti salariali migliori per tenere il passo con l’impennata del costo della vita.
Giovedì saranno in tilt gli ospedali britannici. Circa 100mila infermieri hanno confermato due giornate di sciopero per protestare contro il calo degli stipendi in termini reali. E’ la prima volta che i membri del Royal College of Nursing, il maggiore sindacato degli infermieri fondato oltre un secolo fa, decidono di astenersi dal lavoro. Decine di migliaia di appuntamenti per visite e operazioni sono stati annullati e sono garantite solo cure essenziali come dialisi e chemioterapia e assistenza al pronto soccorso. Il sindacato ha accusato il ministro della Sanità Steve Barclay di “atteggiamento bellicoso”.
Il 2022 in Gran Bretagna è stato caratterizzato da una serie di scioperi mai vista dai tempi del cosiddetto ‘inverno dello scontento’ negli anni Settanta. L’Ufficio nazionale di statistica (Ons) ha fatto sapere che tra giugno e ottobre oltre 1,1 milioni di giorni lavorativi sono stati persi a causa delle dispute su salari e orari. Oltre a ferrovieri e infermieri questo mese si sono astentuti o si asterranno dal lavoro anche postini, paramedici, guardie di frontiera, insegnanti e docenti universitari. Il Governo ha finora mantenuto la linea dura, rifiutando aumenti in linea con l’inflazione per i dipendenti pubblici e anzi avvertendo che all’inizio del nuovo anno intende approvare nuove leggi per limitare il diritto allo sciopero. “L’unico modo di evitare i disagi è se i sindacati tornano al tavolo dei negoziati e annullano gli scioperi”, ha intimato il premier Rishi Sunak in Parlamento.