“La linea di Conte è: mi rivolgo ai parlamentari di Italia Viva. ‘Ammazzate’ Renzi e governeremo bene insieme”. Il presidente del Consiglio ha da poco finito le sue comunicazioni nell’aula della Camera e la sintesi del leader di Iv è stringata e senza fronzoli. “Però la delega ai servizi la lascia, chissà com’è…”, l’appunto. Le truppe, comunque, sono in fermento. Diversi tra i deputati, non gradiscono “gli attacchi” arrivati dal premier e si dicono “stufi” dei toni utilizzati nei loro confronti: “Ci ha provocato per 56 minuti”, commentano i più.
Nelle chat, un senatore propone di votare No alla fiducia. Lo stesso Renzi è costretto a intervenire: “Buoni, non reagire alle provocazioni. Manteniamoci compatti”, scrive. Alla fine il gruppo della Camera decide in modo compatto per l’astensione. “La nostra è stata una rottura responsabile”, dice in Aula, annunciandola, Ettore Rosato. Il presidente Iv mette sul tavolo le carte: “Se lei vuole una maggioranza politica in Parlamento c’è – sottolinea – bisogna avere il coraggio di alzare il telefono, mettersi intorno a un tavolo e ragionare sulle questioni di merito. O pensate che i problemi del governo si chiamino Matteo Renzi?”.
Sia in pubblico che in privato le truppe manifestano lealtà al leader. “Vogliono i renziani senza Renzi? Non esiste. Magari qualcun altro, andando avanti, non se la sentirà di votare contro il Pd che lo ha eletto e perderemo qualche pezzo, ma la base rimane. Vogliono togliere di mezzo Iv ma non accadrà”. E se l’ex premier si dice pronto per tornare all’opposizione (“Non vedo l’ora”, confida a chi gli parla), chi tesse la tela diplomatica non intende arrendersi: “Noi ci proveremo fino alla fine”, commenta un dirigente. Se Conte avrà i numeri, “staremo all’opposizione. Si vede che preferiscono una maggioranza silenziosa e mediocre a una dialettica e riformatrice”.
Alla fine alla Camera il Govenro ottiene 321 sì. “Sono cinque voti in più del quorum, è una maggioranza risicata. Hanno dentro pure la Polverini. È liberale?”, commenta Renzi. La partita vera si giocherà oggi. “Credo che dall’atteggiamento che ha avuto il presidente del Consiglio in aula, sia convinto di avere i numeri. Sono più delicati al Senato – avverte Maria Elena Boschi – Non credo che abbiano 161 voti, la maggioranza assoluta”.