“I nostri partner americani hanno annunciato che stanno sospendendo la loro partecipazione all’accordo, e anche noi stiamo sospendendo la nostra partecipazione”. Questa la mossa del presidente russo Vladimir Putin dopo il ritiro degli Usa dal trattato Inf sui missili a medio raggio (in vigore dal 1987). A ottobre Trump aveva annunciato la sua intenzione di ritirarsi dall’Inf, che abolisce l’utilizzo di missili terrestri di portata fra 500 e 5.500 chilometri, sostenendo che la Russia non lo rispettasse.
Durante un incontro con i ministri degli Esteri e della Difesa Sergei Lavrov e Sergei Shoigu, Putin ha aggiunto che la Russia non avvierà colloqui con gli Stati Uniti sul disarmo. “Aspetteremo che i nostri partner siano abbastanza maturi per condurre un dialogo equo e significativo con noi su questo importante argomento”, ha detto il presidente russo.
La Russia “non sarà trascinata in una costosa nuova corsa agli armamenti“, ha precisato Putin. Il presidente però ha fatto sapere che Mosca cercherà di sviluppare missili a medio raggio in risposta a quelli che ha definito simili progetti negli Stati Uniti.
“La Cina è contraria al ritiro degli Stati Uniti dal trattato e sollecita gli Stati Uniti e la Russia a risolvere le loro differenze in modo appropriato attraverso un dialogo costruttivo”, ha avvertito nel frattempo Geng Shuang, portavoce del ministero degli Esteri cinese, aggiungendo che questa situazione potrebbe portare ad “una serie di conseguenze negative“. Shuang ha sottolineato che la Cina è “rammaricata” per la decisione da Washington.