L’aula della Camera dà il via libera, con scrutinio segreto, al Rosatellum bis con 375 sì. Sono stati 215 i no. Il provvedimento ora passa all’esame del Senato. La legge elettorale è stata sostenuta da Partito democratico, Forza Italia, Lega e Alternativa popolare. Contrari Mdp, Sinistra Italiana-Possibile e M5S.
Nel segreto dell’urna ci sarebbero stati tra i 30 e i 35 franchi tiratori che sarebbero usciti dall’accordo a quattro sulla nuova legge. Secondo quanto si apprende da fonti dem il patto ha retto compattando i dem e gli azzurri e il numero dei franchi tiratori “è fisiologico”.
Oggi aveva incassato la fiducia anche il terzo articolo della legge con 309 voti favorevoli, 87 contrari, dopo le due votazioni di mercoledì. Sugli articoli 4 e 5 non è stata posta la questione di fiducia. L’articolo quattro, che regolamenta le ‘elezioni trasparenti’, è passato con 381 voti favorevoli, 152 contrari e un astenuto. La fiducia al governo nei primi tre articoli si era fermata a quota 309. Hanno votato a favore anche FI e Lega.
PIAZZA M5S GRIDA ‘VERGOGNA’. Dopo ore di attesa la piazza dei manifestanti Cinquestelle grida ‘Vergogna’ verso la Camera dove è stata approvata la legge elettorale. “Oggi tentano di ammazzarci coalizzandosi tra loro ma non ce la faranno. Il popolo italiano non può affrontare un’altra prova simile”, dice Alessandro Di Battista sul palco. “E’ un dovere scendere in piazza e noi continueremo a farlo in modo pacifico”, aggiunge.
“Andatevi a riposare perché vi dovete preparare per portare la protesta la prossima settimana in Senato”, dichiara poi il candidato premier Luigi Di Maio, accolto dal coro “Presidente”. Di Maio ha poi annunciato: “Saremo presenti davanti al Quirinale per chiedere a Mattarella che non la firmi”. A queste parole dalla platea è partito un lungo applauso e cori ‘Onestà’.
“Teniamoci in contatto, sarete riconvocati”, conclude.
Assente Beppe Grillo per motivazioni personali, riferiscono fonti Cinquestelle. Secondo quanto si apprende, Grillo ha cambiato idea, preferendo restare in hotel, dopo avere visto alcuni servizi televisivi.
LE DICHIARAZIONI DI VOTO. “Non siamo qui per un capriccio, ma perché in questa legislatura siamo stati più volti richiamati a fare la legge elettorale. E’ un nostro dovere farlo prima della scadenza. Ho sentito parole paradossali: è inciucio se facciamo la legge con FI e Lega, è invece un accordo se la facciamo con il M5S”, afferma Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, nella sua dichiarazione di voto. “Nessuno dica che è incostituzionale, dite che non vi piace, che vi penalizza, che vi conviene fare la campagna elettorale sulla legge elettorale – ha detto poi rivolgendosi ai penta stellati – ma non dite che è incostituzionale perché è falso”.
Poi rivolgendosi al M5S: “Ma voi con chi volete governare? Volete governare da soli? State imbrogliando i vostri elettori anche se io un’idea ce l’ho su con chi volete governare”.
“Oggi si scrive “una pagina nera del nostro Parlamento. Sia chiaro Italia è una grande democrazia e continuerà ad esserlo. Non sarà il voto di stasera a mutare questo mio giudizio, ma è del tutto evidente che l’approvazione della legge più importante, più significativa che regola la rappresentatività democratica, con la fiducia scalfisce la qualità della nostra democrazia e consegna ancora una volta questa legislatura ad una dinamica tutt’altro che positiva”, dice Roberto Speranza, deputato di Mdp. “La scelta di porre la questione di fiducia è stata una violenza a questo Parlamento – aggiunge – la fiducia posta in prima lettura è inaccettabile”.
“Non voteremo l’ennesimo scempio che state facendo al Paese e alla democrazia italiana”, dichiara Giorgia Meloni. “Per mandare a casa Gentiloni un mese prima – attacca – ci state condannado a 5 anni di Gentiloni bis”.
PASSA L’EMENDAMENTO SALVA VERDINI. L’aula della Camera ha approvato con 372 voti favorevoli e 149 contrari l’articolo 5 del Rosatellum bis su ‘disposizioni transitorie e entrata in vigore’. L’art. 5 prevede anche, dopo l’approvazione venerdì in commissione Affari costituzionali dell’emendamento a firma Lupi ribattezzato ‘salva Verdini’, che “gli elettori residenti in Italia possono essere candidati in una sola ripartizione della circoscrizione estero”.
C’È ANCHE IL SALVA BUENO. L’aula della Camera – con 337 voti favorevoli e 154 voti contrari – ha dato il via libera ad un emendamento ribattezzato ‘salva Bueno’, in riferimento alla deputata eletta in Brasile Renata Bueno. Inizialmente si prevedeva che sarebbe stato ineleggibile chi avesse ricoperto all’estero la carica di consigliere comunale nei 10 anni precedenti al voto. E’ questo il caso proprio della deputata Bueno. Ora, con la modifica approvata, si abbassa da 10 a 5 gli anni la soglia per potersi candidare nella circoscrizione Estero. L’emendamento modifica l’articolo 5 del Rosatellum bis.