Nuove accuse nei confronti dell’ex capo della campagna elettorale del presidente Donald Trump, Paul Manafort, e del suo ex partner Richard Gates. Già incriminati per riciclaggio di denaro ed evasione fiscale, sono stati accusati anche per presunte frode fiscale e bancaria, nell’ambito delle indagini del procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller.
Secondo le nuove accuse, avrebbero frodato l’Internal Revenue Service del dipartimento del Tesoro e avrebbero mentito a banche statunitensi per ottenere prestiti per circa 20 milioni di dollari. Come per le precedenti incriminazioni rese note il 30 ottobre scorso, le nuove non sono collegate alla campagna elettorale del 2016 dell’allora candidato alla presidenza Trump. Derivano invece dal lavoro di Manafort e Gates negli anni 2006-2014 per l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, sostenuto da Mosca.
Secondo gli investigatori di Mueller, i due avrebbero riciclato 75 milioni di dollari attraverso conti offshore, molti dei quali a Cipro, portando gran parte dei profitti negli Usa come prestiti e investimenti per evitare le tasse. “Manafort e Gates hanno generato decine di milioni di dollari in profitto come conseguenza del loro lavoro in Ucraina. Da circa il 2006 sino a oggi, Manafort e Gates hanno attuato uno schema per nascondere il loro guadagno alle autorità americane”, secondo le nuove accuse. Un portavoce di Manafort ha fatto sapere che l’ex capo della campagna elettorale “è innocente” ed è “fiducioso che sarà prosciolto”.
L’obiettivo principale delle indagini di Mueller è indagare sull’eventuale collusione tra la campagna elettorale di Trump e la Russia, su una possibile interferenza di quest’ultima nelle presidenziali e su tentativi dello staff del magnate di ostacolare le indagini. Il mandato del procuratore speciale è però ampio e gli ha consentito di perseguire Manafort e Gates per azioni precedenti, secondo alcuni analisti una strategia con cui Mueller spera di spingerli a testimoniare contro altri componenti della cerchia di Trump. Il 3 gennaio Manafort ha fatto causa a Mueller, accusandolo di essere andato oltre il suo mandato.