Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha difeso di fronte al parlamento di Madrid, come anticipato dalla stampa iberica, la nuova posizione del suo governo sulla questione del Sahara occidentale, assicurando che il bilancio della nuova fase dei rapporti con il Marocco dopo due mesi è “positivo. Il capo dell’esecutivo spagnolo ha ribaditodi considerare il piano di autonomia “la base più seria, credibile e realistica” per risolvere la controversia. Sánchez, nel “rispetto” delle posizioni di altri che “potrebbero pensarla diversamente”, ha spiegato che “questo conflitto che dura da molto tempo deve essere risolto”.
Il primo ministro di Madrid ha osservato che “la soluzione deve essere accettata da entrambe le parti”, affermando che la posizione spagnola rimane “in linea con le posizioni di altri paesi come Francia, Germania, Stati Uniti e Paesi Bassi”. “Dopo diversi decenni, molti paesi hanno capito che è la soluzione più realistica”, ha affermato Sanchez, che ha spiegato: “La Spagna non si è disinteressata della causa del popolo saharawi, al contrario, abbiamo portato il dibattito laddove crediamo che debba trovarsi: sulla ricerca attiva di una soluzione politica, accettabile reciprocamente, nel quadro delle Nazioni Unite.
“47 anni dovrebbero bastare per capire che dobbiamo cambiare le nostre posizioni. La Spagna ha un interesse particolare a risolvere questo conflitto”, ha concluso il capo della Moncloa.