Nuovo giorno, ma nessun passo indietro. Matteo Salvini rincara la dose sul censimento dei rom e annuncia su Facebook: “”Censimento” dei Rom e controllo dei soldi pubblici spesi. Se lo propone la sinistra va bene, se lo propongo io è RAZZISMO. Io non mollo e vado dritto! Prima gli italiani e la loro sicurezza”. La posizione del ministro non è stata accolta con favore in Europa. “Capisco che l’Italia si aspetti solidaretà dai suoi vicini, ma la risposta non può essere la chiusura delle frontiere, i nazionalismi, o la stigmatizzazione di alcune popolazioni: va invece creata, assieme, una vera politica di asilo”, ha commentato il commissario europeo Pierre Moscovici.
Ai microfoni di Telelombardia, lunedì Salvini aveva dichiarato: “Serve una ricognizione sui rom in Italia per vedere chi, come, quanti”, quindi “rifacendo quello che fu definito il censimento, facciamo un’anagrafe, una fotografia della situazione”. E se gli stranieri irregolari andranno “espulsi” mediante accordi fra gli Stati, “i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa”. Parole che avevano suscitatato una forte polemica, tanto da portarlo a una parziale smentita: “Non parlavo di schedatura, ma di monitoraggio”. E lo stesso Luigi Di Maio si era dichiarato favorevole a questo passo indietro: “Mi fa piacere che il ministro Salvini abbia smentito questa idea di schedatura, che sarebbe stata inconstituzionale”.