Molti incontri, alcuni veloci e altri più approfonditi, con imprenditori e manager. Un lungo intervento di fronte a una platea che lo attendeva al varco, per metà preoccupata e per metà incuriosita. Un faccia a faccia con il commissario al Bilancio, Gunther Oettinger, rappresentante della ‘nemica’ Bruxelles. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, è soddisfatto dopo la sua prima visita da esponente del governo al Forum Ambrosetti di Cernobbio. La missione era confrontarsi con i mondi che tradizionalmente hanno guardato alla Lega senza eccessivo calore, e il leader del Carroccio ha avuto la sensazione di “un rinnovato interesse nei confronti della Lega e del governo“.
Nella giornata in cui un sondaggio del ‘Corriere della Sera’ colloca il suo partito in testa con il 33%, Salvini fa sfoggio di equilibrio e misura di fronte al gotha della finanza e dell’impresa italiana ed europea. Assicura di non guardare ai sondaggi e di ragionare su un governo in carica per cinque anni. Tranquillizza sulla manovra, che sarà basata sulla crescita, ma rispettosa dei vincoli europei, e ironizza sullo spread: “Ormai ogni mattina devo controllarlo prima di parlare con i miei figli”. Agli imprenditori promette “una prima evidente riduzione fiscale” nella manovra finanziaria, “non per i grandi, ma per i medi e piccoli imprenditori.
Un’inversione di tendenza che contiamo possa essere un volano per l’economia”. Sul reddito di cittadinanza non nasconde una certa freddezza: “Non ne conosco benissimo i dettagli, ma sarà nella manovra perché è molto caro ai miei amici dei 5 Stelle”.
Salvini non rinuncia a una stoccata all’Europa: “Faccio notare che negli ultimi anni le politiche di austerità hanno aumentato il debito pubblico di 253 miliardi di euro. Se dopo anni di risultati negativi provo a cambiare politiche, magari ottengo qualcosa di diverso”. L’Ue per il vicepremier deve cambiare per non finire schiacciata dall’esplosione demografica di Africa e Asia. Bruxelles, rappresentata a Cernobbio anche dal vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, deve garantire investimenti reali e un piano di finanziamento “serio e concreto” in termini di sviluppo. A partire dal continente africano dove l’Italia è comunque pronta a “fare da volano” per non restare indietro rispetto alla Cina, che sta investendo 60 miliardi mentre l’Europa resta al palo. Poi una bordata alla Francia sulla crisi libica: “Qualcuno ha interesse a risolvere la crisi per tornare ad avere buone relazioni e qualcuno ha interesse a esacerbare gli scontri per inserirsi economicamente in settori presidiati da altri”. Prima di tornare a Milano per andare a festeggiare la nascita del nipote, Salvini scherza sulle sue vicende giudiziarie: “Se sarò ancora a piede libero ci vedremo qui il prossimo anno, tornerò da ministro dell’Interno”.