Quanto tempo occorre per spostare la carcassa di una balenottera spiaggiata? Sicuramente più di 40 giorni. Lo sanno bene a Platamona, un paesino sardo in provincia di Sassari, dove dal 15 novembre si vive un paradosso.
A metà del mese scorso una balenottera si è spiaggiata nel gofo dell’Asinara e da allora, tra normative regionali, nazionale ed europee e responsabilità che rimbalzano tra ben 18 enti, il cadavere del cetaceo si decompone davanti agli occhi dei curiosi. “Una storia paradossale della burocrazia farraginosa italiana – scrive il quotidiano locale la nuova Sardegna – che si inceppa quando si deve rimuovere un mammifero marino di 17 metri adagiato sulla battigia”
Da quando la Capitaneria di porto ha avvisato i vigili urbani di Sorso della presenza dell’enorme mammifero spiaggiato, nessuno è stato in grado di capire come smaltire 17 tonnellate di rifiuti speciali e lo scarica barile ha avuto inizio. Mentre il Centro recuperi marini dell’Asinara documentano l’accaduto, i vigili avvertono i veterinari dell’Istituto Zooprofilattico e chiedono alla Asl di Sassari di rimuovere la carcassa perché il Comune non ha mezzi adeguati.
La Asl propone l’affondamento o la naturale decomposizione e il Comune si rivolge alla Banca dati spiaggiamenti mammiferi marini, al Mediterranean marine mammals tissue bank e al Cetaceans emergency response team, che si propone di fare a pezzi il cetaceo e rimuoverlo per duemila euro.
Il 22 novembre Va-lentino, così è stato soprannominato il mammifero per sottolineare la lentezza della burocrazia, è ancora sulla spiaggia e il Comune chiede consulenza alla Ecoserdiana, ditta di smaltimento rifiuti. Ma in Sardegna non esistono impianti in grado di gestire il mammifero. Poi si rivolge alla Subservice che chiede centomila euro. Infine si rivolge alla Regione: “Di chi è la competenza?”. “Vostra”.
È qui che il Comune di Cagliari decide di aiutare economicamente il paese di 15mila abitanti. Così Sorso convoca un incontro per l’esame «della problematica relativa allo spiaggiamento di una balenottera, al fine di concordare le modalità di smaltimento». Dopo le feste e con ben 18 enti invitati al tavolo: l’Agenzia del Demanio, l’Arpas, i servizi di Igiene e di Sanità animale dell’Assl di Sassari, il Comune di Sassari, la direzione generale del Corpo forestale, la Guardia costiera, l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, la Provincia di Sassari, cinque differenti servizi della Regione, il ministero dell’Ambiente, la Prefettura, il sindaco, il segretario comunale di Sorso, un archeologo, un geologo e l’ente parco nazionale dell’Asinara che sarebbe interessato ad avere lo scheletro della balena.