“Faccio le due cose che più volevo nella vita: il contadino e l’attore. Sono zappattore. Produco olio e vino biologici. Lavorando nella natura, mi riapproprio del rapporto col tempo: in campagna, se piove, aspetti che spiova. E migliori imparando dagli errori”. Parola di Riccardo Scamarcio, che in un’intervista al Corriere della Sera racconta che “a 15 anni ho scoperto il teatro, dove potevo confrontarmi col pericolo che cercavo e provare un’adrenalina più forte di quella sperimentata marinando la scuola, facendomi le canne, rubando la macchina di mio padre”. “Poi, scoprii l’esistenza del Centro sperimentale di cinematografia, il che mi sembrò legittimare le mie aspirazioni. Pur di partire, presi il diploma di ragioneria quattro anni in uno”. Quanto alla sua love story lunga dodici anni con Valeria Golino, finita dopo che i due avevano anche fissato le nozze, il sex symbol pugliese confessa: “Qualunque cosa io dica non può essere davvero attinente con la storia d’amore che abbiamo avuto. In un’intervista, un rapporto lungo oltre dieci anni si può solo ridurre, minimizzare. Non basterebbe un giornale per esporre quella relazione, che è il mio sangue, è il mio amore”. Spazio anche a uno Scamarcio politico: “Ho votato Bertinotti, poi Pd e no al referendum – racconta -. Ora, il primo che presenta la nazionalizzazione delle banche in crisi e investe sulla cultura becca il mio voto”.
Scamarcio: Sono attore e uno zappatore. Valeria Golino? E’ il mio amore
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