Quarant’anni dopo il rapimento del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro e l’omicidio dei cinque uomini della sua scorta, la politica si ritrova ancora lì, a Roma, in via Fani. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha reso omaggio alle vittime deponendo una corona di allora su un nuovo monumento commemorativo dell’eccidio; con lui il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidentessa della Camera Laura Boldrini. Presenti anche il capo della Polizia Franco Gabrielli e il sindaco di Roma Virginia Raggi.
“Una mattina di 40 anni fa il più grave attacco alla Repubblica. L’Italia rende omaggio a un grande leader politico, ai carabinieri Leonardi e Ricci e agli agenti di Polizia Iozzino Rivera e Zizzi”, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per l’ occasione del quarantesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro.
“Quaranta anni fa – ha scritto in una nota il senatore del Pd Vannino Chiti – cambiò il corso della storia del nostro paese con il rapimento e tre mesi dopo l’uccisione di Aldo Moro. Il 16 marzo 1978 vennero uccisi cinque uomini della scorta del Presidente della Democrazia Cristiana: Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Fu un colpo al cuore della democrazia, uno degli attacchi piu’ gravi che il nostro Paese subì. Era la stagione della ‘solidarietà nazionale’, sostenuta da tutti i partiti democratici, anche dal Pci. Rappresentava l’approdo di un percorso difficile, faticoso e coraggioso intrapreso da Moro e dal segretario del Partito Comunista italiano Enrico Berlinguer. Dalla primavera del 1978 quell’impegno politico perse il suo slancio e, innanzi tutto, uno dei due protagonisti. In ogni caso, pur tra difficoltà e sofferenze, la democrazia italiana ha retto l’urto ed è uscita vittoriosa, così che oggi, in una fase nuova, ci richiede di essere rinnovata e rafforzata. Il mio ricordo va alla figura del Presidente Moro, al suo esempio di profonda integrita’ e onesta’, al suo costante impegno nel ricercare il dialogo, al suo forte senso delle istituzioni e dello Stato”.
Anche il presidente del Senato, Pietro Grasso ha lasciato un ricordo su Facebook: “Tante, troppe volte, le forze dell’ordine e le forze armate hanno pagato col sangue il loro servizio al Paese. Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino furono uccisi dalle Brigate Rosse 40 anni fa, a Via Fani. Quel giorno iniziò il sequestro di Aldo Moro, un vero shock per l’Italia intera. Furono 55 giorni di apprensione, di paura, di tensione: giorni che hanno cambiato per sempre la storia del nostro Paese, segnandola in maniera profonda”. “Non dobbiamo smettere di cercare la verità, anche se scomoda. Non dobbiamo dimenticare la lezione di statisti come Aldo Moro”, ha aggiunto.
“A 40 anni dell’eccidio di #ViaFani, #16marzo1978, la Cisl ricorda oggi, 16marzo, AldoMoro e gli agenti della scorta barbaramente trucidati. Il terrorismo,pagina terribile della nostra storia,fu sconfitto con l’unione tra forze democratiche ed il contributo del mondo del lavoro”, ha scritto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.