Il problema della quarantena di squadra in caso di una positività nel mondo del calcio “non è stato superato”. Lo ha dichiarato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. “Il Comitato Tecnico Scientifico ha detto sì alle modifiche del protocollo dal punto di vista scientifico, però bisogna cambiare la norma, quella dei 14 giorni, che è contenuta nel dl”, ha spiegato il ministro. “O si fa un emendamento oppure bisogna cambiarla nel prossimo decreto legge. Cercheremo di fare il prima possibile, ma in entrambi i casi non credo possa essere efficace dal 20 giugno (giorno della ripresa del campionato, ndr)”. “Ne parlerò con il presidente del Consiglio e con il ministro Speranza, abbiamo bisogno di un provvedimento che vada a modificare il decreto – ha concluso – Come tempi è più facile agganciarci al nuovo dl”.
Sulla possibilità di trasmettere alcune partite di campionato in chiaro, Spadafora ha precisato: “Siamo a buon punto, ho avuto disponibilità da tutti i soggetti. Se avessi avuto solo quella di Sky e non degli altri ci sarebbero problemi. Dobbiamo trovare delle forme che garantiscano un po’ tutti”, ha spiegato il ministro, che ha parlato di “offrire le immagini e gli highlights in un tempo minore” sottolineando che “nelle prossime 24-48 ore dovremo avere una soluzione”. “Ci sarà spazio per tutti, questa cosa se si fa lo si fa grazie alla consapevolezza di tutti, Sky, Rai, Mediaset, Dazn, di offrire un servizio importante in questo momento storico ai cittadini. È giusto che tutti possano farlo e nessuno paghi i danni di questa operazione. Quante partite in chiaro? Credo probabilmente un paio”.