Adescava giovani giocatori di calcio promettendogli ruoli da titolare in squadra, ma abusava di loro. Per questo un allenatore 20enne è finito agli arresti domiciliari. In carcere, invece, un allenatore 50enne che sfruttava il collega più giovane per ottenere materiale pedopornografico. Obbligo di dimora per un arbitro, architetto 50enne, che combinava incontri con i minori dietro la scusa di massaggi tonificanti. Gli accertamenti della polizia postale di Torino sono partiti dalla denuncia dei familiari di un ragazzo di 16 anni che aveva raccontato alla madre di come il suo allenatore avesse tentato un approccio sessuale. L’indagine è durata quasi un anno.
L’ipotesi investigativa è stata confermata da più di 15 minori ascoltati presso gli Uffici di polizia con l´assistenza psicologica necessaria. Per il ventenne è stato disposto anche il divieto di uso di strumenti telefonici e informatici per la comunicazione verso l’esterno.