Settembre è alle porte per le famiglie italiane, che con la riapertura delle scuole dovranno mettere mano al portafoglio per acquistare zaini, diari, libri, quaderni, astucci e articoli di cartoleria. Supermercati e negozi di tutta Italia hanno già rifornito gli scaffali. L’Unione nazionale dei consumatori mette in guardia: i rincari sono contenuti, ma il 2017 è anno da record per i costi dell’istruzione primaria con una variazione positiva dell’1,9 % rispetto il precedente. Ovviamente i prodotti ‘non firmati’, solitamente ispirati a personaggi dei cartoni animati, costano meno rispetto a quelli di marca.
I prezzi dei libri scolastici salgono dell’1,4%, incremento inferiore al +1,8% dello scorso anno. “Anche se i rialzi sembrano abbastanza contenuti, non dobbiamo dimenticare che i rincari sono relativi ad un solo mese e che si tratta di spese obbligate per le famiglie”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.
Risparmiare si può? Ecco i consigli dell’associazione.
Si parte dai testi scolastici: buona regola è verificare prima dell’acquisto se la ‘nuova’ edizione chiesta da insegnanti e professori sia realmente tale. In caso contrario si può optare per comprare i libri di seconda mano direttamente da altri studenti. Spesso in volumi ‘usati’ sono nelle stesse condizioni di quelli ancora incellophanati, senza sottolineature o scarabocchi. Il risparmio è assicurato: fino al 50% del prezzo di copertina. Altra buona abitudine è rivolgersi a bancarelle e librerie. Ultimamente alcune catene della grande distribuzione si prestano a questo servizio, di solito restituendo la somma risparmiata con un buono spesa pari al 30% del prezzo di copertina. Anche acquistare i libri online può convenire rispetto alla libreria tradizionale, con sconti fino al 15%. Perchè non scegliere l’e-book? I libri in formato digitale, scaricati su tablet o computer, alleggeriscono sia la spesa che lo zaino dei ragazzi. Ma attenzione: non tutte le scuole e le insegnanti consentono di portare oggetti elettronici in classe.
Sì agli scambi di libri: le scuole dovrebbero favorire lo scambio diretto tra studenti consentendo nelle bacheche l’affissione di annunci e organizzando specifiche iniziative. I banchi di scuola possono inoltre diventare una sana esperienza di sharing economy: si può condividere lo stesso testo con altri. “Oltre a risparmiare, si educano i giovani all’economia della condivisione. Si può, ad esempio, acquistare un solo libro e poi dividerlo con il compagno di banco o con il compagno di classe con il quale si fanno solitamente i compiti”, suggerisce l’Unione nazionale dei consumatori
Prima dell’inizio dell’anno scolastico ci si può rivolgere alla biblioteca della scuola o del comune di residenza accertandosi che tra gli scaffali ci siano in abbondanza libri di testo oltre che di lettura, in modo da poter ricorrere a prestiti a domicilio. Ideale è il comodato d’uso, già in voga in altre nazioni europee: gli studenti tengono il libro per tutto l’anno e si impegnano a restituirlo in buone condizioni. Alcune scuole acquistano inoltre i libri di testo all’ingrosso per conto di tutti gli studenti, in modo da risparmiare con le grandi quantità. Altri professori, inoltre, realizzano loro stessi dispense gratuite per i loro studenti. Con qualche accorgimento sopravvivere al caro scuola si può.