Cinque anni dopo la traversata dello stretto, Beppe Grillo torna in Sicilia e questa volta la sfida ha il sapore dell’ultima spiaggia. “La nuotata è stata una bella avventura” e nel 2012 con Gianroberto Casaleggio “eravamo venuti a liberarvi e vi siete auto imprigionati di nuovo. Ora, ci sono i sentori per cui si potrebbe cambiare, questo non è un voto, è un referendum”.
Il comico genovese arriva a Catania nel pomeriggio e partecipa a parte della marcia di 10 chilometri da Aci Trezza a Catania. Complice una fastidiosa influenza che lo fa ritornare in hotel per qualche ora di riposo e poi il comizio nella piazza dell’Università della città. La gente non tradisce i 5Stelle, circa un migliaio di persone sventolano bandierine gialle con su scritto ‘Cancellieri presidente’ e ‘Tagliamo i vitalizi’.
Il messaggio lanciato da Beppe è forte e chiaro: Bisogna battere Nello Musumeci e portare il movimento a governare la Sicilia, anche dopo il 5 novembre la proiezione alle elezioni nazionali sarà quasi scontata. “L’appello che faccio ai siciliani è questo: se voi siete curiosi, provateci. Perché l’indifferenza è morte, la curiosità è vita” sostiene Grillo. “Io dico ai siciliani siate almeno curiosi, guardate un po’ oltre. Se poi non vi piacciamo, votate quello che volete, continuate così – aggiunge – Mi dispiace, mi addolora quando mi dicono tanto siete tutti uguali, è l’alibi per quelli che non vogliono fare niente. Noi non siamo così”.
E a Giancarlo Cancelleri? Il leader carismatico dei pentastellati non risparmia una battutata, ‘a modo suo’. “E’ il migliore che abbiamo scelto. Abbiamo fatto la Top Ten dei ‘coglioni’ dell’Isola e abbiamo scelto lui. E’ chiaro che sia il migliore che abbiamo scelto per fare il candidato alla Presidenza della Regione”. Luigi Di Maio, alla sua prima sfida da candidato premier, cavalca la piazza da mattatore e assicura: “Se tra quattro mesi saremo al governo del Paese, saremo lo scudo dei siciliani contro le follie di Bruxelles e dei partiti portate avanti in questi anni”.
Il vicepresidente della Camera, non risparmia critiche agli avversari e anzi: “Ho saputo da fonti vicine alla coalizione di centrodestra che la lista dei 18 assessori che dovrà nominare Musumeci l’ha in mano Micchichè”. Insomma chi vota per Musumeci vota per Micciché allungando la lista degli impresentabili. A tsretto giro arriva la risposta del coordinatore di Forza Italia sull’isola: “Luigi Di Maio, ti do un consiglio: richiama la tua ‘autorevolissima’ fonte. Fatti spiegare che gli assessori in Sicilia per legge sono 12, non uno in più. Ignoranza + Improvvisazione = Grillino”.