Roma, 19 ago. (LaPresse) – La disinformazione nell’ambito della cosiddetta guerra ibrida “su cui il Comitato ha deliberato un’apposita indagine conoscitiva sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere, anche con riferimento alle minacce ibride e di natura cibernetica. A fronte di tali minacce numerose sono le iniziative assunte da parte degli Stati nazionali e dalle diverse autorità dell’Unione europea, tra cui la risoluzione del Parlamento europeo del 9 marzo 2022 sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell’Unione europea, inclusa la disinformazione. Purtroppo in Italia si ravvisa preliminarmente una sostanziale debolezza degli interventi per il contrasto alla disinformazione e alle diverse forme di ingerenza. Un chiaro deficit e ritardo del nostro Paese rispetto ad impegni, strumenti, strategie e misure che da diverso tempo sono già operativi tanto nel contesto internazionale quanto in quello dell’Unione europea e di alcuni Paesi del Vecchio Continente. È quindi ormai non più rinviabile un maggiore impegno del nostro Paese – di tutti i soggetti e le autorità a vario titolo coinvolte – in questo campo anche non escludendo possibili interventi di ordine legislativo e normativo”. A dirlo il presidente del Copasir, senatore Adolfo Urso, in merito alla Relazione approvata oggi all’unaninimità dal Comitato.
Sicurezza: Copasir, non rinviabile intervento normativo contrasto ingerenze
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