“L’Italia non ha partecipato all’attacco militare in Siria”. A dichiararlo il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, a poche ore dal raid da parte di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna contro Damasco e altri obiettivi sensibili ritenuti collegati alla produzione di armi chimiche in risposta ai presunti attacchi con gas nervino contro la popolazione. “A un secolo dalla fine della prima guerra mondiale non possiamo rassegnarci all’idea che le armi chimiche possano essere utilizzate. Sono proibite da tutte le leggi internazionali e le conseguenze umanitarie sulle vittime civili di queste sono inaccettabili, non sono degne della nostra civiltà. Le abbiamo viste in questi giorni e non le possiamo tollerare – ha continuato Gentiloni – Con gli Stati Uniti la nostra alleanza è molto forte e particolare ma in questo caso abbiamo insistito e chiarito che il supporto logistico che noi forniamo tradizionalmente agli alleati e agli Usa non poteva tradursi nel fatto che dal territorio italiano partissero azioni mirate a colpire la Siria”. Per Gentiloni si tratta “di un’azione circoscritta, mirata a colpire le capacità di fabbricazione o di diffusione delle armi chimiche. Non può e non deve essere l’inizio di un’escalation. Questo è il momento della diplomazia per dare stabilità alla Siria dopo 7 anni di conflitto”w.
Su Twitter Matteo Salvini critica l’attacco in Siria: “Stanno ancora cercando le ‘armi chimiche’ di Saddam, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi ‘missili intelligenti’, aiutando peraltro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi. #stopwar #stopisis”. Il duro commento del leader leghista è stato bocciato da Silvio Berlusconi: “In queste situazioni è meglio non pensare e non dire nulla”.
Stanno ancora cercando le “armi chimiche” di Saddam, stiamo ancora pagando per la folle guerra in Libia, e qualcuno col grilletto facile insiste coi “missili intelligenti”, aiutando peraltro i terroristi islamici quasi sconfitti. Pazzesco, fermatevi.#Siria #stopwar #stopisis
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 14 aprile 2018
L’uso di armi chimiche, per il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, “è inaccettabile. L’Europa deve giocare un ruolo maggiore nel garantire la pace e nell’evitare l’aggravarsi di crisi umanitarie, come quella che soffrono i siriani. Lunedì terremo un dibattito alla seduta plenaria a Strasburgo”. Mentre Paolo Romani, senatore di Forza Italia, ha spiegato: “Ancora una volta un’azione militare non coordinata a livello Nato e senza risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu – ha scritto su Twitter – Senza alcuna prova certa si colpisce solo una delle due parti in gioco, il regime di Assad e si favoriscono i terroristi jihadisti che stanno perdendo terreno”.