“L’offensiva turca è inaccettabile” e “non possiamo voltarci dall’altra parte”. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è netto contro l’intervento nel Nord della Siria deciso dal presidente Recep Tayyip Erdogan e, dopo aver convocato alla Farnesina l’ambasciatore turco, spiega in un infuocato post sui social tutti i motivi della preoccupazione: “Non può essere militare la soluzione alla crisi siriana – avverte Di Maio -. Anzi, la storia ci insegna che ogni risposta militare in passato ha sempre contribuito a destabilizzare ulteriormente la situazione sul terreno, aprendo spesso un vuoto colmato poi dall’insorgere di nuove organizzazioni terroristiche”.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono oltre 60mila gli sfollati arrivati in Siria in meno di un giorno, a seguito del lancio dell’offensiva militare turca. “L’unità, la sovranità e l’integrità territoriale dello stato siriano è indiscutibile e può essere garantita solo attraverso il dialogo e tramite un’autentica transizione politica”, prosegue Di Maio.
All’ambasciatore turco, che incontra alla Farnesina la vice ministra degli Esteri Marina Sereni, viene ribadita la “ferma condanna” di quanto sta avvenendo in Siria e sulla vicenda interviene anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che avverte il pericolo di ripercussioni sulla lotta al terrorismo, e nel chiedere unità in sede europea, aggiunge: “Non possiamo accettare che ci possa essere un ricatto tra l’accoglienza data a tutti i rifugiati siriani dalla Turchia, con supporto finanziario europeo, e questa iniziativa militare unilaterale”.
Sulla stessa linea il presidente della Camera Roberto Fico secondo il quale “alla condanna deve seguire la capacità della comunità internazionale di fermare questa barbarie, nel solco dei principi di diritto internazionale”. Una prima risposta in tal senso arriva dai cinque membri europei del Consiglio di sicurezza dell’Onu, cioè Francia, Germania, Regno Unito, Belgio e Polonia, che chiedono con una dichiarazione congiunta alla Turchia di fermare l’offensiva contro le forze curdo-siriane nel nord della Siria. Lunedì Di Maio sarà al Consiglio Affari Esteri dell’Ue e in quella sede, annuncia, si batterà per “una risposta corale, con un’unica voce”. Poi il viaggio negli Stati Uniti con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dove all’incontro con il presidente Donald Trump, non c’è dubbio, sarà anche il tema Turchia a tenere banco.