La Siria torna alle urne per le elezioni presidenziali, destinate quasi certamente a consegnare un quarto mandato di sette anni al presidente Bashar Assad. Il voto è il secondo dall’inizio del conflitto nel Paese, 10 anni fa, ed è stato liquidato come una farsa dall’opposizione e dai Paesi occidentali, tra cui Unione europea e Stati Uniti. “Le cosiddette elezioni presidenziali del regime di Assad non sono né libere né eque”, ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken. Secca la replica dell’autocrate, ininterrottamente al potere in Siria da 21 anni. “Le vostre opinioni valgono zero”. Ma migliaia di persone sono scese in strada per manifestare contro le elezioni “farsa”. A Idlib, città controllata dai ribelli, la folla ha intonato canzoni e slogan contro Assad.
Siria, urne aperte per le presidenziali: manifestazioni contro Assad
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