Finora la Francia aveva frenato i tentativi della premier britannica Theresa May di costruire un consenso per un’azione contro la Russia sul caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergey Skripal e della figlia a Salisbury, nel Regno Unito. Il portavoce del presidente Macron, Benjamin Griveaux, secondo quanto riferisce il Times, aveva definito la decisione di May di agire contro Mosca “fantasie politiche”. Poco dopo che il primo ministro britannico ha annunciato l’espulsione di 23 diplomatici russi e la sospensione dei colloqui bilaterali, Griveaux ha dichiarato in una conferenza stampa a Parigi che “una volta che gli elementi saranno provati, allora sarà il momento di prendere decisioni”. Griveaux ha riconosciuto che l’avvelenamento di Skripal e sua figlia Yulia è stato un “atto serio” contro un alleato strategico, ma ha rimarcato che la Francia avrebbe atteso prove di coinvolgimento russo prima di prendere posizione.
Ora il presidente francese Emmanuel Macron lascia una dichiarazione ben più decisa. “La Francia condivide la valutazione della Gran Bretagna sul ruolo dell’autore e dei suoi partner”, ha detto il suo ufficio, avvicinandosi al parere degli Stati Uniti. Secondo Washington, l’avvelenamento dell’ex spia russa Sergey Skripal e della figlia a Salisbury, nel Regno Unito, “si inserisce in uno schema di comportamento in cui la Russia ignora l’ordine basato sulle regole internazionali, mina la sovranità e la sicurezza dei Paesi di tutto il mondo e tenta di sovvertire e screditare le istituzioni e i processi democratici occidentali”. Così la Casa Bianca in una dichiarazione, aggiungendo che gli Stati Uniti “sono solidali con il loro più stretto alleato”, il Regno Unito.