Cresce la tensione per l’avvelenamento a Salisbury dell’ex spia russa Sergei Skripal e la figlia Yulia, compiuto con un agente nervino. Il ministero degli Esteri russo ha annunciato l’espulsione di 23 diplomatici britannici in risposta all’espulsione di altrettanti diplomatici russi da Londra.
“Ventitre membri dello staff diplomatico dell’ambasciata britannica a Mosca sono stati dichiarati non graditi e saranno espulsi durante la settimana”, ha detto il ministro che ha convocato l’ambasciatore britannico Laurie Bristow.
Sul caso, anche il premier Paolo Gentiloni ha preso posizione a favore del Regno Unito. A pochi giorni dalle elezioni di domenica in Russia, il presidente del Consiglio ha chiesto “risposte chiare” dal Cremlino e solidarietà comune “sia in sede Nato sia in sede europea”. Durante la telefonta con Theresa May, Gentiloni ha confermato la condanna del gravissimo atto di Salisbur e la piena solidarietà italiana alle autorità britanniche nella fiducia che sapranno individuare e punire i colpevoli di un atto nel quale si è fatto addirittura uso di armi chimiche.
Intanto, il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, ha annunciato come sia “assolutamente probabile” che l’ordine di usare l’agente nervino contro l’ex spia russa e la figlia sia partito direttamente daVladimir Putin.