È iniziata davanti alla seconda sezione penale della Corte d’Appello di Brescia la seconda udienza del processo di revisione a Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage di Erba. I due coniugi, nel 2011, sono stati condannati all’ergastolo, in via definitiva, per la morte di quattro persone: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk di appena due anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. I due sono accusati anche del tentato omicidio di Mario Frigerio, marito di Cherubini, e unico sopravvissuto alla mattanza per una malformazione alla carotide. Romano e Bazzi sono in aula e, come per la volta precedente, non sono consentite le riprese dei coniugi – erano stati loro a chiederlo nell’udienza dello scorso 1 marzo – mentre sono nella cella.
Marzouk: “Tantissime cose non mi convincono”
“A me ciò che interessa è che vengano arrestati i veri colpevoli, che salti fuori la verità. Ho letto le carte e ribadisco che ho visto il percorso: sono tantissime le cose che non mi convincono”. Lo ha detto Azouz Marzouk, che nella strage di Erba del 2006 perse il figlio Youssef di 2 anni e la moglie Raffaella Castagna, all’esterno della Corte d’Appello di Brescia, dove oggi è in programma la seconda udienza del processo di revisione a Olindo Romano e Rosa Bazzi. “L’importante per me è che venga fuori la verità – ha affermato -. Sto vivendo la mia vita in maniera tranquilla, in pace con tutti. Conduco questa battaglia per tutti”.