Resta alta la tensione tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla Tav. Dopo il botta e risposta a distanza di sabato, il vicepremier pentastellato, a margine di una iniziativa di campagna elettorale in Abruzzo, torna a lanciare un avvertimento al ‘socio’ di governo: “Il tema non è il ridimensionamento dell’opera, altrimenti parliamo di una supercazzola“. “Per me valgono le priorità, in questo governo ce lo siamo detti chiaramente, dall’inizio che ci sono cose su cui siamo d’accordo e altre su cui non siamo d’accordo” dunque “lavoriamo su quelle su cui siamo d’accordo: con 20 miliardi ci puoi fare tante cose”, dice Di Maio, che poi sottolinea: “Altrimenti devo convincermi che si spinge su cose su cui non siamo d’accordo per creare tensioni nel governo? Io non lo consiglio. Consiglierei di spingere sulle cose che sono prioritarie per gli italiani”.
Da Teramo ecco la replica di Salvini: “Sia l’Abruzzo che l’Italia hanno bisogno di più opere, di più ferrovie, di più strade: i soldi servono per finire le opere cominciate, non per tornare indietro“. A chi dal pubblico gli grida “Però non litigare con Luigi Di Maio”, il vicepremier risponde con un sorriso: “Tranquilli, io non litigo con nessuno. Il mio è un pensiero, se sono stati scavati 25 chilometri di tunnel, è più utile andare avanti e finirlo o spendere soldi per chiudere il buco? Io sono per andare avanti”.