E’ scontro sul referendum sulla Tav. Il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino ne ha scritto a Salvini specificando che si tratta di una “consultazione popolare” (il Piemonte non ha una legge sul referendum regionale e non ci sarebbe il tempo materiale per farla). Ma il premier Giuseppe Conte fa sapere di non aver ricevuto nulla e boccia l’iniziativa: “Non mi ha mai chiamato, a chi rispondo?” ha detto Conte E poi: “Il referendum sul Tav non è previsto. Non ci sono gli strumenti giuridici. Se qualcuno li dovesse introdurre, ben venga. Ma non è all’ordine del giorno”.
Ma Chiamparino insiste: “L’eventuale svolgimento della consultazione popolare nello stesso giorno delle imminenti consultazioni elettorali europee, regionali e ammnistrative il prossimo 26 maggio permetterebbe di ottenere la necessaria garanzia di regolarità e nel contempo di conseguire un significativo risparmio economico. Auspico che questa richiesta possa trovare sua piena condivisione”. E aggiunge: “La Regione Piemonte ha un interesse diretto. Se si sospendono i cantieri ne risente l’occupazione e a lungo termine il Piemonte sarebbe isolato. In caso di esito positivo, la consultazione farebbe sentire al governo che é necessario decidere in fretta e in maniera positiva. La pantomima di questi mesi, fa si che ci sia ancora più incertezza. La mia preoccupazione è che fra sei mesi si perdano 300 milioni, ma soprattutto che il perdurare dell incertezza faccia sí che quest’opera non venga più considerata utile ed efficace dall’Europa” conclude.
E, in risposta a Conte, il governatore piemontese ricostruisce la vicenda della lettera: “Mi permetto di ricordare al presidente del Consiglio che non ho mai chiesto un referendum sulla Tav, ma una consultazione popolare che riguarda i cittadini del Piemonte e che è prevista dallo statuto regionale, che la consente per interrogare i cittadini su un tema specifico. Si può quindi svolgere sulla Tav. Al ministro Salvini abbiamo chiesto di poterla celebrare in concomitanza con le elezioni del 26 maggio, il che ci permetterebbe di risparmiare una cifra considerevole e di coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini”. Lo rimarca il presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino. “Voglio anche precisare – aggiunge – che non ho mai telefonato al presidente Conte, non mi permetterei di disturbarlo, ma ho inviato una lettera lo scorso 5 ottobre sul tema delle infrastrutture in Piemonte. Da allora non ho mai ricevuto il minimo riscontro, così come del resto dal ministro Toninelli, cui avevo già scritto sullo stesso tema il 5 giugno 2018”.
E Conte attacca sulle voci di una sua posizione favorevole a un’eventuale “mini tav”: “Non ho mai parlato di mini-tav. Non ho mai concepito una mini-tav perché non sono un tecnico. E nessuno mai mi ha portato una mini-tav sul tavolo. Oggi qualcuno scrive che ci penso: è un’altra delle fandonie che mi vengono attribuite”.
Matteo Salvini – Sul tema Tav interviene anche Salvini ribadendo la sua posizione favorevole all’opera: “Servono più opere pubbliche, in questo non vado d’accordo con i miei alleati. Solo con i no non si va da nessuna parte. Servono strade, autostrade, infrastrutture”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in piazza a Policoro (Matera), dove si trova per la campagna elettorale in vista delle regionali dl 24 marzo.